Legislature francesi | La campagna elettorale finisce, l’estrema destra è in sella

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(Parigi) La campagna per il primo turno delle elezioni legislative ha vissuto venerdì in tutta la Francia le sue ultime fiammate, prima di spegnersi completamente a mezzanotte. E di fronte al comodo vantaggio dato dai sondaggi al partito di estrema destra Rassemblement National, il possibile riporto di voti tra i due turni ha mobilitato gli animi.


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Aggiornato alle 16:14



Gabriel BOUROVITCH

Agenzia media francese

Dato che la campagna elettorale si concluderà questo venerdì a mezzanotte (18:00, ora di New York), tutti i sondaggi danno un vantaggio molto ampio al RN, accreditato dal 35 al 37% delle intenzioni di voto e che finora distanzia la sinistra (dal 27,5% al ​​29%). , mentre la maggioranza uscente è relegata al terzo posto (dal 20% al 21%).

Il leader del Partito socialista alle elezioni europee Raphaël Glucksmann ha espresso la sua preoccupazione per “questa impressione che si stia formando un’ondata e che domenica sera tutto il Paese avrà i postumi di una sbornia”.

“Macron ha sciolto l’assemblea, troppo in fretta, avrà perso tutto, è finita”, ha detto Alain, 75 anni, una delle 2mila persone che hanno manifestato venerdì contro l’estrema destra a Lione.

Il leader della RN Jordan Bardella, 28 anni, dovrà tuttavia attirare più elettori se vuole ottenere la maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale al termine del ballottaggio del 7 luglio, condizione che lui stesso ha addirittura chiesto di accettare carica di Primo Ministro.

FOTO DIMITAR DILKOFF, AGENCE FRANCE-PRESSE

Il leader della RN Giordano Bardella

Giovedì sera, a margine del vertice europeo di Bruxelles, Emmanuel Macron ha promesso “grande chiarezza” nelle istruzioni di voto per il secondo turno in caso di duello tra RN e sinistra.

E, mentre l’esecutivo nelle ultime settimane ha messo sullo stesso piano il RN e La France insoumise (LFI, sinistra radicale) “e coloro che li seguono” – per designare il Nuovo Fronte Popolare (NFP), una coalizione di sinistra che comprende il Partito Socialista, gli Ecologisti e il Partito Comunista – Macron sembrava qualificare questa posizione giovedì sera a Bruxelles.

La sindaca socialista di Lille ed ex ministra Martine Aubry lo ha sfidato su X: “Non puoi rifiutare il ritiro repubblicano che ti ha permesso di essere eletto per i tuoi 2 mandati. Corri deliberatamente il rischio di ottenere la maggioranza assoluta nella RN.

“Voglio ovviamente impedire che gli estremi, e in particolare l’estrema destra, vincano queste elezioni”, ha detto venerdì il primo ministro Gabriel Attal ai media BFMTV/RMC.

Si prevede una forte partecipazione

Macron ha denunciato anche l’“arroganza” del RN che intende imporgli una dura convivenza in caso di vittoria e ha “già distribuito” tutti gli incarichi di governo.

La figura del partito Marine Le Pen ha recentemente assicurato che la funzione di “capo degli eserciti” del Presidente della Repubblica è solo un semplice “titolo onorifico”. Da questa prerogativa di capo delle Forze Armate, sancita dalla Costituzione, derivano i poteri in materia di politica estera e di difesa che i presidenti hanno conservato durante le precedenti convivenze.

FOTO SARAH MEYSSONNIER, REUTERS

La leader della RN, Marine Le Pen

Venerdì ha anche indicato che se Jordan Bardella dovesse diventare primo ministro, si opporrebbe alla riconferma di Thierry Breton a commissario europeo, annunciata giovedì da Emmanuel Macron ai suoi partner.

Domenica è prevista un’elevata affluenza alle urne, che potrebbe essere la più alta degli ultimi 25 anni: quasi due elettori su tre intendono votare, rispetto a meno di uno su due nelle elezioni legislative del 2022.

Con le prevedibili conseguenze, “certamente alcuni eletti del primo turno”, ha previsto all’AFP il vicedirettore generale dell’Ipsos Brice Teinturier, ma anche “molti triangolari”, “da 200 a 240”, secondo il sondaggista.

L’NFP ha annunciato che i suoi candidati al terzo posto si sarebbero ritirati.

“Razzismo disinibito”

Gabriel Attal, dal canto suo, ha accusato il presidente della RN di sostenere “un centinaio di candidati” che avevano fatto affermazioni “razziste, antisemite e omofobe”. Il suo entourage ha distribuito “una mappa della vergogna” dove troviamo i commenti controversi di 112 candidati RN.

Tra questi, il deputato uscente Roger Chudeau, che ritiene che un membro del governo non possa essere binazionale perché ciò pone un “problema di doppia lealtà”, prendendo l’esempio dell’ex ministro socialista dell’Istruzione Najat Vallaud-Belkacem, franco-marocchino la cui nomina è stata “un errore”, ha dichiarato.

Commenti che hanno scatenato accese polemiche. “Dobbiamo lottare con la forza e dobbiamo indignarci per queste cose”, ha dichiarato Emmanuel Macron. Per la presidente uscente dell’Assemblea, Yaël Braun-Pivet, il partito mostra il suo “vero volto”, quello del “razzismo disinibito”.

Questa “opinione personale” di Roger Chudeau è “totalmente contraria al progetto RN”, ha assicurato venerdì Marine Le Pen.

Il rettore della Grande Moschea di Parigi, Chems-eddine Hafiz, ha invitato gli elettori a non lasciare che “l’odio irrazionale ci divida”.

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