Il Nuovo Fronte Popolare finge di crederci per evitare la maggioranza assoluta del RN

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Place de la République, a Parigi, la sinistra unita dietro il Nuovo Fronte Popolare aveva tirato fuori le sue solite bandiere, i suoi slogan consueti o aggiornati: “Siammo tutti anti fascisti”, “Tutti odiano Bardella”. La folla ha esultato di gioia quando sulla statua al centro della piazza è stato esposto un grande striscione con la scritta “Tutti gli Antifascisti”.

È di fronte a questa parte della gioventù parigina, diversificata e iperpoliticizzata, che sembra crederci fermamente, che i leader del PFN si sono espressi domenica sera. Quale simbolo più “bello” per una sinistra dominante nei grandi centri urbani e che, come il resto del campo politico, è soggetta alla legge del Raggruppamento Nazionale che domina ovunque altrove? Con una percentuale compresa tra il 28 e il 29% a livello nazionale, la PFN è in progresso rispetto al totale Nupes del 2022 (26%).

“Nemmeno un voto dovrebbe andare alla RN”

Non solo questo non è sufficiente per sperare di ottenere anche solo una maggioranza relativa domenica prossima, ma i voti della sinistra sono così concentrati nelle città che c’è la possibilità che il PFN torni all’Assemblea nazionale con meno di 151 deputati Nupes eletti. due anni fa.

Sul palco, l’accordo sembra chiaro a prima vista: tutti i candidati del Nuovo Fronte Popolare che nei triangolari sono arrivati ​​terzi dietro alla RN si ritireranno e “non un solo voto dovrà andare alla RN”. Ma l’unità si ferma qui. Naturalmente, tutti ripetono che domenica prossima, al ballottaggio, “o è la PFN o la RN”. Ma non tutti sembrano crederci con la stessa forza.

A LFI, giochiamo in modo leggermente più positivo. “L’atmosfera non è di gioia o di dolore, ma è un’atmosfera di combattimento”, assicura Manuel Bompard, coordinatore di France Insoumise. Tra i ribelli, riteniamo che la prospettiva di un “nuovo governo del Fronte Popolare” sia più mobilitante tra due turni. Non importa se questa prospettiva è estremamente distante.

Tondelier chiede “un nuovo fronte repubblicano”

Nel PS, tra gli ecologisti e tra i comunisti – che hanno perso al primo turno anche il loro leader Fabien Roussel – le smorfie non dominano più. Viene data priorità all’importanza del fronte repubblicano. E ci stiamo concentrando maggiormente sul contributo delle voci macroniste. La stessa Marine Tondelier, leader degli ecologisti, ha parlato di un “nuovo fronte repubblicano”: “Sarebbe incomprensibile se alcuni continuassero a non distinguere tra sinistra ed estrema destra. »

“Se non ci saranno istruzioni chiare da parte del campo macronista, ci sarà la maggioranza assoluta del RN”, assicura Sébastien Vincini, presidente dell’Alta Garonna, che spera in ottimi rapporti macronisti sui candidati PFN meglio posizionati. “Che nel disonore abbiano un minimo di dignità”, si chiede lo stesso.

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