“Una probabilità vicina al 100%”: nei prossimi anni si prevede che uno tsunami di magnitudo senza precedenti colpirà la regione del Mediterraneo

“Una probabilità vicina al 100%”: nei prossimi anni si prevede che uno tsunami di magnitudo senza precedenti colpirà la regione del Mediterraneo
“Una probabilità vicina al 100%”: nei prossimi anni si prevede che uno tsunami di magnitudo senza precedenti colpirà la regione del Mediterraneo
-

Il pericolo era già molto plausibile. Ma le probabilità che questo evento si verifichi sono aumentate a causa dei cambiamenti climatici, secondo lo studio “Probabilistic tsunami in the Mediterranean Sea”, pubblicato recentemente sulla rivista Geofisica pura e applicata.

Le coste del Mediterraneo rischiano di essere vittime di uno tsunami di grandi dimensioni. In ogni caso, questo è quanto rivela lo studio Probabilistic Tsunami in the Mediterranean Sea, pubblicato sulla rivista Geofisica pura e applicataultimamente.

Lo è particolarmente il Mar d’Alboran che è una delle zone con la più alta attività sismica del Paese. Ciò significa che tutta la costa mediterranea, da Valencia a Malaga, con le Isole Balearirischia di essere colpita da un grande tsunami.
Anche la costa atlantica spagnola è particolarmente adatta a sperimentarne una. In particolare a causa di la faglia marina di Averroèsituato nel Mar di Alboran, in grado di generare onde alte fino a sei metriprobabilmente per raggiungere le coste spagnole alla velocità della luce: tra i 21 e i 25 minuti. I “salti guasti” potrebbero essere la causa di un simile evento.

Probabilità del 100% entro il 2030

Lo ha avvertito la Commissione intergovernativa sugli oceani questa probabilità è vicina al 100% “nei prossimi 30 anni”affermando allo stesso tempo l’urgente necessità di istituire un sistema di allerta agli tsunami nella regione. Sul versante di Huelva e Cadice la probabilità di uno tsunami alto un metro è alta 10%, 3% solo se parliamo di un’onda di tre metri.

Bassa intensità nei Paesi Baschi, onde di otto metri alle Canarie

Lo studio evidenzia anche l’area con il rischio più basso di tutta la penisola iberica: la costa cantabrica, dove un innalzamento del livello delle acque resta possibile nelle Asturie, in Cantabria e nei Paesi Baschi, ma con minore intensità (mezzo metro, massimo). Nelle Isole Canarie, invece, sul versante occidentale dell’Andalusia, le onde potrebbero superare gli 8 metrihanno allertato i ricercatori.

Una volta innescato, lo tsunami si diffonde sull’oceano in tutte le direzioni, attraversandolo e raggiungendo le zone costiere. Se queste oscillazioni hanno abbastanza energia, possono attraversare il bacino oceanico al punto da interessare le coste più lontane. Ad esempio, lo tsunami nell’Oceano Indiano nel 2004 ha raggiunto l’isola di Sumatra tra due oreE colpì il Brasile 22 ore dopo.
Sulle coste spagnole, invece, l’effetto di un maremoto sarebbe praticamente immediato. Ma uno tsunami regionale, ad esempio, generato a sud-ovest di Capo Saint Vincent, raggiungerà la costa di Cadice in circa 40 minutilo stesso tempo necessario affinché uno tsunami generato in Algeria raggiunga le Isole Baleari.

Un raro disastro naturale, gli tsunami si verificano raramente sulla terra, approssimativamente una volta all’anno. A seconda della loro intensità, possono essere molto distruttivi.

-

PREV la manifestazione contro l’estrema destra a Parigi superata dalla crisi del LFI
NEXT Un individuo ferisce almeno nove persone sparando a caso in un parco giochi