la questione dei cercatori d’oro illegali entra nella campagna elettorale

la questione dei cercatori d’oro illegali entra nella campagna elettorale
la questione dei cercatori d’oro illegali entra nella campagna elettorale
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(Agenzia Ecofin) – L’estrazione illegale dell’oro, che dà sostentamento a 4,5 milioni di persone in Ghana, viene però denunciata per il suo impatto sui corsi d’acqua e sulle piantagioni agricole. L’argomento riemerge con insistenza nel paese, mentre il principale produttore di oro dell’Africa si prepara a eleggere il suo prossimo presidente.

In Ghana, centinaia di persone hanno marciato venerdì nella capitale Accra per denunciare l’estrazione illegale dell’oro, conosciuta nel paese come “galamsey”. Questa manifestazione pacifica si svolge nel pieno della campagna elettorale, mettendo sotto pressione il governo di Nana Akufo-Addo di fronte agli avversari politici che sostengono la protesta.

Le elezioni presidenziali in Ghana sono previste per il 7 dicembre. Giunto al termine dei suoi due mandati costituzionali, il presidente Akufo-Addo e il suo partito hanno deciso di presentare la candidatura dell’attuale vicepresidente Mahamudu Bawumia alla carica suprema. Sono quindi questi ultimi a dover difendere il primato dell’attuale governo nella lotta contro i cercatori d’oro illegali, accusati dalla popolazione di inquinare i corsi d’acqua e di distruggere le piantagioni di cacao e le foreste.

Chiedendo al governo di vietare l’estrazione illegale dell’oro, i sindacati dei lavoratori ghanesi hanno annunciato uno sciopero la settimana scorsa, prima di annullarlo all’ultimo minuto dopo un accordo con le autorità. Secondo i rappresentanti sindacali, il presidente Nana Akufo-Addo si è impegnato a revocare una legge che consente ad alcune miniere di operare nelle riserve forestali.

In un comunicato stampa pubblicato il 9 ottobre, il governo ha ribadito che “ fiumi e riserve forestali restano zone rosse“. Le autorità intendono inoltre intensificare l’operazione portata avanti ormai da diversi anni dalle forze armate ghanesi per porre fine alle attività minerarie sui corsi d’acqua del Paese. Questa nuova fase sarà realizzata con l’Associazione dei Piccoli Minatori del Ghana, precisa il comunicato stampa.

Un’opposizione “ipocrita”?

Mentre le richieste di un giro di vite sul Galamsey guadagnano slancio in Ghana, anche l’ex presidente John Dramani Mahama si è fatto avanti. Principale oppositore del partito al potere e anche candidato, ha presentato il 1È lo scorso ottobre la sua tabella di marcia per liberare il paese dall’estrazione mineraria illegale e dalle sue conseguenze, se sarà eletto. Per Mahama, ciò comporterà la realizzazione di un controllo delle concessioni minerarie del paese, al fine di identificare i loro proprietari e ritenerli responsabili delle attività minerarie illegali che vi si svolgono.

L’ex presidente prevede inoltre di vietare la concessione di nuove concessioni minerarie nelle riserve forestali e di inasprire le sanzioni contro i trasgressori. Il suo potenziale governo introdurrebbe anche un’iniziativa chiamata “Tree for Life and Blue Water” volta a ripristinare i corpi idrici inquinati e i terreni degradati.

«Richiederemo ai minatori su piccola scala di formarsi su metodi moderni e responsabili e su tecniche di bonifica dei terreni nelle loro operazioni per ridurre al minimo i danni all’ambiente», ha aggiunto il signor Mahama, riportato dal quotidiano localeGrafica quotidiana.

Al di là dell’incertezza legata all’efficacia di queste misure, alcune delle quali sono in vigore anche sotto l’attuale amministrazione, si levano voci critiche per l’operato dell’opposizione. Per l’organizzazione della società civile Institute for Progressive Governance (IPG), il Congresso Nazionale Democratico (NDC), il partito dell’ex presidente Mahama, manifesta “di ipocrisia» sulla questione.

«Anche se il governo potrebbe non aver fatto tutto il necessario per sradicare il galamsey, dobbiamo anche incolpare il portabandiera del partito di opposizione NDC, John Mahama, per aver contribuito al caos che abbiamo oggi. Le sue dichiarazioni nel periodo precedente alle elezioni del 2020 hanno incoraggiato le attività minerarie illegali», Indica l’IPG.

Già candidato alle elezioni presidenziali del 2020, Mahama aveva infatti promesso che avrebbe concesso l’amnistia ai minatori illegali imprigionati sotto la presidenza di Nana Akufo-Addo. Per l’IPG, le iniziative volte a porre fine al Galamsey devono trascendere gli interessi di parte e seguire un approccio collettivo.

Mentre aspettiamo di vedere l’impatto che l’esito delle elezioni presidenziali di dicembre avrà sul settore, ricordiamo che l’estrazione illegale fornisce mezzi di sostentamento a circa 4,5 milioni di persone in Ghana e dà lavoro a circa 1 milione.

Sebbene le autorità stimano che la produzione derivante da questa attività non entri nel circuito formale, si noti che piccole operazioni minerarie ufficiali hanno consegnato 1,2 milioni di once d’oro per i primi sette mesi del 2024, secondo l’autorità di regolamentazione mineraria. Durante l’intero anno 2023, queste piccole operazioni hanno consegnato 1,1 milioni di once su una produzione totale di oro stimata in 4 milioni di once.

Emiliano Tossou

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28/02/2022 – La strategia del Ghana per affrontare il problema dell’estrazione artigianale illegale

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