l’Instagram di sopravvivenza dei comici – Libération

l’Instagram di sopravvivenza dei comici – Libération
l’Instagram di sopravvivenza dei comici – Libération
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“Devi fare il microfono aperto al Frigo: vedrai, è una foresta di treppiedi.” Tradotta nella lingua di Molière, questa misteriosa raccomandazione ci ha ordinato recentemente di recarci in questo comedy club lanciato nel 2020 e annoverato tra gli indirizzi di riferimento della capitale, durante una delle sue sessioni dedicate ai principianti, per constatare che questi ultimi avevano tutti acquisito una dispositivo che consente loro di filmarsi. Sul posto, i pochi supporti flessibili per gli smartphone hanno avuto certamente l’effetto non tanto di una massa minacciosa quanto di un piccolo cespuglio discreto sul tavolo di controllo, ma hanno comunque confermato questa realtà: anche gli azzurri che avevano trascorso appena cinque minuti sono ormai acquisiti dall’ingiunzione estendere sulle reti quest’arte di una scena non più così sacralizzata.

Qualsiasi fan della commedia individuato dall’algoritmo ha potuto vedere fino a che punto i suoi “reels” sono stati recentemente riempiti con brevi estratti di scene. All’ombra dei comici più seguiti, che non sono necessariamente i seguaci più fanatici, si tratta di una generazione che non deve la sua notorietà né alla televisione né a uno spettacolo sfruttato su una piattaforma che sta emergendo attraverso questo pregiudizio e talvolta raggiunge il firmamento. Il newyorkese Jeff Arcuri ha annunciato un tour mondiale all’inizio dell’autunno; le sue tre date parigine, all’Alhambra a maggio, sono già esaurite, senza che nessuno spettatore francese abbia mai visto un minuto del suo stand-up scritto. I suoi video

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