Borsa: cosa succede sui mercati prima dell’apertura di giovedì 13 giugno

Borsa: cosa succede sui mercati prima dell’apertura di giovedì 13 giugno
Borsa: cosa succede sui mercati prima dell’apertura di giovedì 13 giugno
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(Foto: 123RF)

RECENSIONI DI MERCATO. Giovedì i mercati azionari europei crollano, raffreddati dalla decisione della Federal Reserve (Fed) di ridurre meno i tassi d’interesse quest’anno, nonostante il rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti.

Indici di Borsa alle 7:45

Londra, Francoforte E Parigi è sceso dallo 0,3% allo 0,5% all’inizio della sessione in Europa.

A New York, prima dell’apertura dei mercati, la media Dow Jones I titoli industriali sono scesi dello 0,3% e il più ampio indice S&P 500 ha guadagnato lo 0,1%.

In Asia, il Nikkei225 ha perso lo 0,4% a Tokio. La borsa di studio di Shangai è diminuito dello 0,3% e il Hang Seng ha preso quasi l’1% a Hong Kong. Sydney aggiunto lo 0,4% e Seul è balzato dell’1%.

Alla Borsa delle materie prime di New York, il prezzo di olio è sceso di 21 centesimi di dollaro a 78,29 dollari al barile.

Nel mercato valutario, il dollaro canadese mercoledì è stato scambiato a 72,99 centesimi di dollaro, in aumento rispetto a 72,64 centesimi di martedì.

Il contesto

Mercoledì sera, la Fed ha annunciato, senza alcuna sorpresa, che lascerà invariati i tassi di riferimento, nell’intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,50% in cui si trovano dallo scorso luglio, al livello più alto da oltre 20 anni.

I membri del Comitato monetario della Fed (FOMC) si aspettano ora un solo taglio quest’anno, rispetto ai tre precedenti.

“Tutti gli occhi degli investitori non erano puntati sul mantenimento dei tassi, ma piuttosto sulle nuove previsioni” di tagli dei tassi, commenta John Plassard, specialista in investimenti di Mirabaud.

Soprattutto perché la BCE, che ha già abbassato questi tassi una volta questo mese, “non sarà in grado di allineare tre tagli dei tassi se la Fed non ne avrà allineato solo uno”, ha osservato Alexandre Baradez, di IG France.

La notizia è stata quindi accolta male, nonostante un rapporto sull’inflazione americana migliore del previsto, che aveva contribuito a portare Wall Street ai record il giorno prima.

L’indice CPI ha infatti evidenziato un’inflazione a maggio al 3,3% su un anno rispetto al 3,4% di aprile. Anche la cosiddetta inflazione core, che esclude i dati volatili su cibo ed energia, si sta evolvendo più favorevolmente del previsto, allo 0,2% su un mese rispetto allo 0,3% di aprile, e al 3,4% contro il 3,7% su un anno.

John Plassard sottolinea inoltre che la Fed ha rivisto al rialzo le sue “stime di inflazione per il 2024, 2025 e 2026”, che potrebbero portare gli investitori “a prendere profitti sugli indici (ai massimi) nei prossimi giorni”.

Abbastanza per mettere Wall Street sulla strada di un’apertura senza una direzione chiara: il contratto futures del Dow Jones è crollato dello 0,30%, quello del Nasdaq ha preso lo 0,63%, mentre quello dell’S&P 500 è stato più vicino al pareggio (+0,14%).

Sul mercato obbligazionario, il rendimento dei titoli di Stato americani a due anni, i più sensibili ai cambiamenti nella politica monetaria della Fed, si è attestato al 4,76%, rispetto al 4,75% di chiusura del giorno prima. I tassi decennali sono rimasti stabili al 4,32%.

L’auto va alla cassa

In Europa, il settore automobilistico è crollato giovedì dopo l’annuncio che Bruxelles aveva annunciato il giorno prima dazi doganali aggiuntivi fino al 38% sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi nell’UE.

La Germania, molto coinvolta in Cina, ha lottato con Svezia e Ungheria per evitare le sanzioni, temendo ritorsioni. Francia e Spagna, al contrario, hanno spinto per misure mirate e proporzionate.

Alla Borsa di Francoforte, Volkswagenil primo gruppo automobilistico europeo, ha perso il 3,38% così come la sua filiale del lusso Porsche 3,34%. Mercedes è diminuito dell’1,53% e BMW dell’1,88%. Per i tre gruppi tedeschi la Cina rappresenta il principale mercato nazionale, rappresentando fino al 36% del volume delle vendite.

A Parigi, Renault è sceso del 2,54% e Stellantis ha perso il 2,51%.

Auto Volvodi proprietà del colosso automobilistico cinese Geely, è sceso addirittura del 6,20%.

Petrolio in calo

Il prezzo del petrolio tende al ribasso, ulteriormente penalizzato dall’inaspettato balzo dei titoli americani pubblicato in un report del giorno prima nonché dal discorso fermo della Fed, ancora preoccupata per l’inflazione.

Il prezzo di un barile di Brent del Mare del Nord per la consegna ad agosto è sceso dello 0,53%, a 82,16 dollari. La canna di Intermedio del Texas occidentale (WTI) Il titolo americano, con scadenza a luglio, è sceso dello 0,64%, a 78,00 dollari.

Nel mercato dei cambi, il dollaro Americano in leggera flessione (-0,12%) rispetto al l’euroa 1,079 dollari per euro.

IL bitcoin ha perso lo 0,26% a 67.905 dollari.

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