la possibile vendita del fiore all’occhiello francese dei farmaci generici desta preoccupazioni

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Scatola di medicinali prodotta dal laboratorio Biogaran, nell’aprile 2024. JEAN-FRANCOIS FORT / HANS LUCAS

Biogaran si prepara a lasciare l’ovile della sua società madre? Se sulla facciata del laboratorio non è ufficialmente affisso il cartello “In vendita”, dietro le quinte la potenziale vendita del campione francese di farmaci generici, filiale del gruppo farmaceutico Servier, agita i candidati per un’acquisizione. Da diverse settimane i contendenti lavorano sui loro calcolatori per perfezionare le loro offerte future.

“Finora non è stata presa alcuna decisione riguardo a Biogaran”insistiamo nella sede del gruppo Servier, il quale ammette che è in corso una revisione strategica dei suoi asset, “come ogni anno”, precisa. Il piano di vendita della controllata, rivelato da IL Echi E L’informato in aprile, sarebbe però sul punto di entrare in una nuova fase. Secondo le nostre informazioni, i pretendenti sarebbero stati invitati a presentare le loro offerte a metà giugno a Lazard, la banca incaricata dal laboratorio di lavorare a questa vendita e che aveva già presieduto per conto di Servier all’acquisizione dei rami di oncologia della compagnia americana Agios e British Shire nel 2020 e nel 2018.

Lanciato nel 1996 su un mercato dei generici ancora agli inizi, Biogaran è riuscito a ritagliarsi uno spazio di rilievo in Francia, dove rappresenta il 32% delle vendite del settore. Con più di una scatola di farmaci su otto consegnata alle farmacie francesi dal laboratorio e quasi 1.000 referenze nel suo catalogo, l’azienda, che ha registrato un fatturato di 750 milioni di euro nel 2023, è oggi l’azienda leader di farmaci generici, collo e collo del paese. testa a testa con Viatris e molto più avanti degli altri concorrenti affermati sul suolo nazionale. Un curriculum certamente lusinghiero, ma che non rientra più nelle ambizioni di Servier, che vuole concentrare i propri sforzi nella ricerca e nello sviluppo di farmaci innovativi, in particolare in ambito oncologico, dove il gruppo farmaceutico (5,3 miliardi di euro di fatturato nel 2023) ) ha registrato una forte crescita negli ultimi anni.

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A questo proposito, Servier si inserisce in una tendenza di fondo del settore, che mira, tra le Big Pharma, a rafforzare le proprie attività commerciali sui farmaci brevettati, dove la redditività è molto più elevata rispetto al settore generico.

La svizzera Novartis ha così scaricato, nel 2023, la sua filiale di farmaci generici Sandoz, ora indipendente. La britannica GSK ha appena venduto le ultime vestigia della sua partecipazione in Haleon, la sua ex filiale che riuniva prodotti per la salute dei consumatori (Advil, Voltaren, ProRhinel, ecc.), da cui si era separata nel 2022. E Sanofi ha annunciato alla fine Ottobre 2023, lavora dalla sua divisione dedicata alla salute dei consumatori, Opella, che commercializza, tra gli altri, Doliprane.

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