una lama composita tirata, spieghiamo di cosa si tratta

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Il marchio francese Radior, rinomato per le sue bici elettriche Made in France, ha alzato il velo su una nuova e-bike full-suspension durante i ProDays 2024, con sede a Tolosa. Il gruppo mette in risalto in particolare il sistema di sospensione posteriore, composto da una lama composita tirata. Spiegazione.

Fonte: Grégoire Huvelin – Frandroid

Situata nella regione Auvergne-Rhône-Alpes, Radior non ha come unico obiettivo la produzione di biciclette elettriche. Soprattutto, questo marchio promuove il Made in France favorendo l’industria locale e integrando il maggior numero possibile di componenti progettati in Francia nei suoi VAE.

In occasione del ProDays 2024, che si svolgerà a Tolosa da domenica 23 giugno a martedì 25 giugno, Radior ha rivelato una nuovissima bici elettrica chiamata Radior K. “In realtà siamo più su una showbike, un prototipo, che su un prodotto finito», vorrebbe temprare Benjamin Lefèvre, direttore commerciale del marchio.

Aiuto da Motion Engineering

Questa moto offre soprattutto la possibilità di integrare in esclusiva una nuova sospensione posteriore, realizzata con lama composita trafilata. Radior non ha prodotto direttamente questo componente, ma si è rivolta a Motion Engineering, “geograficamente molto vicini” della compagnia. Inoltre, Motion si era già distinta con una forcella ammortizzata, anch’essa realizzata con stelo composito trafilato. Il fatto di applicarlo ad un ammortizzatore posteriore è però una novità.

Fonte: Grégoire Huvelin – Frandroid

Più concretamente, di cosa si tratta? “Si tratta in realtà di una parte curva, una pala che progettiamo con diversi strati di carbonio», esordisce il nostro interlocutore. “Viene poi messo in forno, riscaldato e pressato. Beneficia quindi di una leggera curvatura, può torcersi e tornerà sempre alla sua forma iniziale.“.

Il vantaggio di un tale sistema è ovviamente l’assenza di manutenzione. D’altro canto non è possibile alcuna regolazione specifica. “Ma fai quello che vuoi nel design e nella struttura della tua lama”, il che potrebbe portare a lame diverse a seconda delle esigenze specifiche. In questo caso la corsa equivalente è di 50 mm.

Per quali usi?

Il comunicato inviato alla redazione cita altri vantaggi: “È leggero, compatto, affidabile, esente da manutenzione, privo di attriti e offre prestazioni ultra progressive.“. Questo componente è ovviamente brevettato e prodotto da Motion nello stabilimento Jtekt di Irigny, proprio come la forcella City, anch’essa in stelo composito trafilato.

Radior K
Fonte: Grégoire Huvelin – Frandroid

Ma allora a che tipologia di bici è destinata questa sospensione che attualmente viene installata su una mountain bike? “In ogni caso non la vedo tagliata per l’enduro», Stima Benjamin Lefèvre. “Ma più per una piacevole mountain bike o una tranquilla mountain bike Cross Country. Possiamo pensare anche a lame più dure e più lunghe per altri usi“.

Apri il campo delle possibilità

Possiamo immaginare che Radior non limiterà questo tipo di sospensione solo alla mountain bike. “Dà molte idee, soprattutto per i modelli più urbani, ad esempio. Ci sarà un prezzo da pagare inizialmente in termini di industrializzazione, perché resta una tecnologia in fase di lancio, e che quindi ha un costo“.

La Radior K non è ancora arrivata alla fase industriale: finora ne sono stati prodotti solo due esemplari. Ci chiediamo addirittura se avrà diritto ad una versione definitiva. Perché dopo tutto, questa Radior K serve soprattutto a mostrare il senso di innovazione del marchio e a dimostrare che una sospensione può essere francese, innovativa e innovativa.


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