L’industria del latte per l’infanzia in Marocco sta vivendo una crescita notevole, guidata da iniziative volte a stimolare gli investimenti e garantire l’approvvigionamento di materie prime, anche se le importazioni rimangono predominanti, ha affermato il Ministro dell’Industria e del Commercio, Riyadh Mezzour.
Il settore lattiero-caseario sta diventando uno dei pilastri dell’industria biologica, portando sulle sue spalle l’onere cruciale di soddisfare il fabbisogno dei cittadini di prodotti lattiero-caseari fondamentali, essenziali per una dieta sana ed equilibrata, ha sottolineato Mezzour nella sua risposta a un’interrogazione scritta inviato dal gruppo parlamentare del Movimento Popolare (MP) alla Camera dei Rappresentanti.
Affermava quindi che il latte per lattanti occupa un posto preponderante, il suo ruolo vitale nell’alimentazione infantile non può essere sottovalutato. Tuttavia, il ministro ha ricordato che la maggior parte di questi prodotti vengono importati a causa della concentrazione globale di questa industria, che richiede tecnologie avanzate e rigorosi standard sanitari.
Tuttavia, alcuni di questi prodotti, in particolare il latte per bambini di età superiore a un anno, sono fabbricati localmente dalla società Nestlé Maroc, attraverso la sua unità di produzione situata a El Jadida, con il marchio “Nido”.
Al fine di stimolare lo sviluppo del settore della produzione lattiero-casearia, in particolare quello del latte per l’infanzia che presenta un forte potenziale di crescita, Mezzour ha rivelato l’istituzione di numerosi programmi e iniziative in collaborazione con diversi ministeri e il settore privato. Questi sforzi mirano, secondo il funzionario, a sostenere e sviluppare questo settore, in particolare incoraggiando gli investimenti, la ricerca e lo sviluppo, nonché garantendo l’approvvigionamento delle materie prime e dei fattori produttivi necessari alla produzione.
Pertanto, nell’ambito della promozione degli investimenti, questo settore potrà trarre vantaggio dalle disposizioni della nuova Carta degli investimenti, che attribuisce una grande importanza ai settori e alle attività ad alto potenziale, ha aggiunto. Gli investimenti effettuati in questo settore possono beneficiare, oltre alle sovvenzioni generalmente disponibili per tutti i settori, di un bonus specifico destinato ai settori promettenti del futuro, tra cui “l’alimentazione infantile”.
Per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime e fattori di produzione, il programma di sviluppo del settore lattiero-caseario, attuato nell’ambito dell’iniziativa Generation Green, promette di essere una leva cruciale per aumentare e migliorare la produttività e la qualità di questo settore. Il ministro ha spiegato che il programma dedicato allo sviluppo del settore delle industrie alimentari ha rafforzato significativamente la competitività di diverse attività in quest’area e ha promosso l’integrazione tra la produzione agricola e le industrie di trasformazione.
Questo approccio ha permesso anche di migliorare la valorizzazione dei prodotti agricoli, dimostrando così un notevole vigore in termini di investimenti e creazione di posti di lavoro in questo settore, nell’ambito di questa iniziativa, ha affermato.
Inoltre, Mezzour ha rivelato la preparazione di un nuovo piano strategico, previsto da attuare al termine del programma di sviluppo del settore delle industrie alimentari. Questo piano sarà sviluppato in stretta collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e le federazioni professionali, sulla base dei risultati e delle lezioni apprese dalla valutazione di questo programma.
Questa iniziativa mira a trarre vantaggio dai futuri fattori di crescita identificando e sviluppando aree di prodotto con un potenziale promettente, sfruttando appieno le capacità e le risorse disponibili.
Inoltre, questo piano mira a sfruttare i risultati del precedente programma di sviluppo delle industrie alimentari, al fine di mantenere la dinamica degli investimenti nel settore e consolidare i progressi compiuti. Mira inoltre a rafforzare la sicurezza alimentare e la sovranità industriale del Regno promuovendo lo sviluppo di una catena alimentare solida e autonoma.
