‘Semplificazione!’ Bruno Le Maire svela il suo ‘piano d’azione’ anti-burocrazia per le imprese | TV5MONDE

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“Kafka” e “Ubu” contro il XXI secolo: il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha presentato mercoledì in Consiglio dei ministri un piano volto a liberare le imprese dalla “burocrazia”, in particolare attraverso una nuova busta paga.

Dopo che il primo ministro Gabriel Attal ha presentato martedì le misure per “sburocratizzare” l’amministrazione dei privati, Le Maire ha rivelato mercoledì come lo Stato aiuterà i padroni delle piccole imprese e delle PMI “stanchi ed esasperati” con compiti amministrativi cui dedicano “in media otto ore settimanali”, l’equivalente di tre punti di Pil all’anno.

In Francia esistono 400.000 norme applicabili, gli otto codici principali contano 23.000 pagine, contro le 828 del 1833, le imprese e le amministrazioni si scambiano 253 milioni di lettere ogni anno, ha sottolineato Bercy.

Per i piccoli padroni, “talvolta siamo a Kafka”, ha osservato il ministro degli Affari, Olivia Grégoire. Da qui questo “piano d’azione: semplificazione!”, in 50 misure, metà delle quali saranno oggetto di un disegno di legge discusso dal 3 giugno al Senato.

Questo testo prevede alcune misure che riguardano anche i privati: un’eventuale futura busta paga semplificata, che dovrebbe passare da 55 a 15 righe, o sanzioni per gli assicuratori che non rispettano i termini di risarcimento.

Le Maire ha annunciato inoltre l’eliminazione dei 1.800 moduli amministrativi Cerfa entro il 2030, di cui l’80% entro il 2026, per evitare di moltiplicare la comunicazione degli stessi documenti a più amministrazioni.

Le imprese potranno inoltre richiedere alla propria banca un estratto conto annuale delle spese e chiudere i propri conti gratuitamente. Queste due misure scontentano la Federazione bancaria francese, che ritiene che la prima “va nella direzione di una riburocratizzazione” e che la seconda ignori l’importante “lavoro” che ciò rappresenta, rispetto alla chiusura di un conto individuale.

Le Maire ha inoltre annunciato “una revisione completa” in tre anni delle 2.500 autorizzazioni amministrative.

Dovrebbe essere eliminato anche l’obbligo per i datori di lavoro di inviare i congedi per malattia alla previdenza sociale.

E gli appalti pubblici saranno semplificati con la presentazione di tutti i bandi pubblici su un’unica piattaforma, Place, dal 2027.

“Non banditi”

Le Maire ha confermato l’istituzione di un “test PMI”, per valutare l’impatto delle nuove norme sulle piccole e medie imprese, prima della loro applicazione.

Ha annunciato inoltre che la sentenza – la possibilità di chiedere al fisco di pronunciarsi su questo o quel punto, per evitare successivi problemi – sarà estesa ad altre amministrazioni come la Direzione generale della concorrenza, dei consumi e della repressione delle frodi (DGCCRF ) o dogana.

Verranno abolite le pene detentive previste per alcune violazioni delle segnalazioni, a favore di sanzioni meno severe. “I leader aziendali non sono potenziali banditi”, ha affermato Le Maire.

Mentre il ministro dell’Industria Roland Lescure ha osservato “che Ubu è ancora un po’ il re nel nostro paese”, Le Maire ha presentato misure speciali di semplificazione per gli industriali.

Ad esempio, “i grandi progetti industriali non dovranno più organizzare un dibattito presso la Commissione nazionale per il dibattito pubblico (CNDP)” e la compensazione ambientale per i progetti potrà essere effettuata “entro un termine ragionevole”, anziché un’attuazione immediata.

Le Maire, tuttavia, si è opposto “con rabbia” all’idea che Bercy facesse marcia indietro sull’ecologia.

Ogni anno, infine, verrà organizzata una nuova revisione delle misure “inutili o troppo onerose”. Il ministro della Funzione pubblica Stanislas Guerini ha ribadito “l’impegno dell’amministrazione ad attuare il piano a lungo termine”.

I padroni hanno reagito piuttosto bene. “Voglio crederci”, ha detto all’AFP François Asselin, presidente del CPME, “perché sembra che Bercy abbia coinvolto l’intera amministrazione” in questo progetto.

L’U2P accoglie “con soddisfazione” la ripresa di “un gran numero di misure che difende da anni”, accogliendo in un comunicato stampa in particolare l’adozione del test PMI.

Medef dal canto suo “sostiene lo spirito” del testo, che tuttavia “non esaurisce l’intero progetto di semplificazione”. Il primo sindacato dei datori di lavoro mette però in guardia contro “segnali contrastanti”, riferendosi al recepimento in Francia di direttive europee complesse come la CSRD e l’obbligo di vigilanza.

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