scritture contabili acrobatiche al centro delle indagini

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Arnaud Lagardère, al Senato, a Parigi, il 17 febbraio 2022. JULIEN DE ROSA/AFP

Dopo aver contribuito per più di due decenni alle pagine mediatiche e celebrità dei giornali, Arnaud Lagardère ha fatto il suo debutto, lunedì 29 aprile, nella rubrica degli affari giuridici. Al termine dell’udienza davanti al gip, l’imprenditore 63enne e amministratore delegato dell’omonimo gruppo è stato rinviato a giudizio, come confermato da fonte giudiziaria, per “Diffusione di informazioni false o fuorvianti, compravendita di voti, uso improprio dei beni aziendali e abuso di potere e mancata rendicontazione” nell’ambito di un’indagine giudiziaria, aperta nell’aprile 2021, dalla Procura finanziaria nazionale. “Il signor Lagardère è stato posto sotto controllo giudiziario con divieto di gestione e obbligo di fornire una cauzione di 200.000 euro”precisa questa fonte giudiziaria.

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Poche ore dopo l’accusa e le misure imposte dal giudice istruttore, il signor Largardère ha annunciato martedì mattina che avrebbe abbandonato i suoi mandati esecutivi, compreso quello di amministratore delegato, del gruppo omonimo. «Nell’ambito della sua accusa, è stata pronunciata contro il signor Arnaud Lagardère una misura provvisoria di divieto di gestione, misura che egli contesta e contro la quale farà ricorso, ma che lo costringe tuttavia a dimettersi dai suoi mandati esecutivi all’interno del gruppo »ha detto Lagardère in un comunicato stampa.

Al centro delle indagini dei magistrati inquirenti: le acrobatiche registrazioni contabili e le spese del signor Lagardère (in particolare le spese personali e familiari come lavori nelle sue residenze, voli con jet privati) effettuate attraverso Lagardère SAS e la holding Lagardère Capital & Management (LCM), che ospita le partecipazioni del gestore nell’ambito dell’omonimo gruppo. In altre parole, Arnaud Lagardère è sospettato di aver finanziato il suo stile di vita e le sue spese personali attraverso queste due società.

Presunto abuso di beni aziendali, il cui ammontare potrebbe ammontare a più di 80 milioni di euro: 32 milioni per il debito derivante dal patrimonio di suo padre, Jean-Luc Lagardère, debitore di conto corrente di un socio per 5,7 milioni di euro nel 2014, un prestito di 1 milione di euro concesso al suo braccio destro Pierre Leroy nel 2005, oltre ad anticipi su conti correnti per un totale di 42 milioni di euro nel 2014.

“Degno di un romanzo”

In un altro aspetto del caso, il signor Lagardère è sospettato di aver commesso un reato ” comprato “ il voto favorevole degli azionisti del Qatar durante l’assemblea generale del maggio 2018, in un contesto di guerra aperta tra l’uomo d’affari e il fondo di investimento attivista Amber Capital. Interrogati, gli avvocati del signor Lagardère, Sébastien Schapira e Dimitri Grémont, non hanno voluto reagire.

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