Tutti i promossi conoscono la sfida: riuscire a restare in D1 alla seconda stagione dopo un primo anno nell’élite. In una parola: conferma. Ma che dire di un club finalista alla Champions League? Logicamente ci aspettiamo di vederlo continuare a ricoprire ruoli da protagonista e, in caso contrario, restare in corsa per assicurarsi un posto nell’edizione successiva attraverso il campionato. Tuttavia, basta guardare allo stato di forma attuale del Borussia Dortmund per trovare il controesempio perfetto. A poche ore dalla sfida casalinga dell’Eintracht Francoforte (venerdì alle 20.30), il BvB è al decimo posto a Buli, a 17 punti dal Bayern, leader, e a 8 punti dall’avversario della serata, terzo. Come può allora rimettersi in carreggiata un club che, poco più di sei mesi fa, perse con lode nella finale di C1 contro il Real Madrid (0-2)?
La caduta del falco giallo e nero
Magari, per cominciare, dimenticando per un po’ il C1. “Quando siamo otto punti indietro (al quarto posto, ultimo biglietto qualificante, ndr)non abbiamo il diritto di parlare di Champions League. La nostra realtà è completamente diversa »si è lamentato l’allenatore Nuri Şahin dopo la debacle della sua squadra questo mercoledì a Kiel (4-2). Sul campo dell’Holstein, che non ha altro obiettivo se non quello di restare in Bundesliga dopo essere stato promosso lì alla fine della scorsa stagione, il Borussia Dortmund ha confermato, dopo aver ottenuto la sua peggiore andata degli ultimi dieci anni, di essere completamente in gioco strada con la seconda sconfitta in due partite dall’inizio del 2025. Conseguenza inaspettata, il corso delle azioni del club è sceso del 10%, ritrovandosi valutato a 2,81 euro. Anche in questo caso dobbiamo tornare indietro di un decennio per osservare un simile calo.
E mentre il tempo è a “ reazione » di fronte a Francoforte (“Ciò che mi dà coraggio è sapere che i ragazzi domani ci saranno”Şahin lo ha dichiarato timidamente in una conferenza stampa, dopo averlo assicurato “tutto quello che mancava è stato ridiscusso”), ci sono molte speculazioni sulla possibilità che il 36enne allenatore riuscirà a finire la stagione in panchina. Va detto che l’anziano della casa nero-giallo ha un po’ di sfortuna: tra un’epidemia influenzale (Can, Schlotterbeck, Anton, Bensebaini, Mane, Adeyemi), le sospensioni di alcuni (Bensebaini, poi Gross), gli infortuni di altri (Süle) e le partenze invernali (Malen) , difficile costruire un XI veramente tipico. Aggiungendo un programma degno della NBA (da 1È A febbraio, il BvB giocherà cinque partite, tre a Buli, due in C1), Şahin sa che la spada di Damocle che ha sulla testa può cadere da un momento all’altro. “Non credo sia il momento di discutere sull’allenatore”tuttavia, ha tagliato il direttore generale Lars Ricken dopo la sconfitta del Kiel. Ok, ma fino a quando?
Temporizzare o decidere subito?
Dieci anni fa, l’ultima volta che abbiamo visto il Dortmund così in difficoltà nello stesso momento della stagione, abbiamo trovato alla guida un certo Jürgen Klopp. Dall’ultimo posto fino alla pausa invernale, il BvB è finalmente arrivato settimo e ha vinto l’ultimo biglietto europeo disponibile. La dimostrazione che una felice svolta è sempre possibile senza necessariamente stravolgere tutto. A meno che questo tipo di scenario non funzioni solo con profili esperti come Klopp, che non è (ancora) Nuri Şahin. Questo giovedì, il Giornale della Germania meridionale ha ricordato che sul mercato erano disponibili nomi come Erik ten Hag, Roger Schmidt e persino Sandro Wagner. Ma considerarli come vigili del fuoco in servizio, nulla indica che questa sia la soluzione adeguata. Infatti, se ci si accontentasse di parlare di grandi somme, nell’ottica che il Borussia non riuscirebbe a qualificarsi nuovamente in Champions League (e con la concorrenza di Bayern, Leverkusen, ma anche Stoccarda, Francoforte, Lipsia e perfino Magonza, l’operazione sembra già rovinato), la sua partecipazione al Mondiale per club potrebbe fruttargli 30 milioni di euro. Abbastanza per limitare i danni finanziari prima di ripartire da zero. Per il secondo anno consecutivo.
Dortmund fermo, Francoforte e M’Gladbach a tutto gas