Preoccupazione tra gli abitanti di Tolosa. Una fabbrica di paracetamolo, classificata come Seveso e quindi pericolosa, vuole installarsi nei pressi dell’ex sito dell’AZF, la cui esplosione 24 anni fa provocò 31 morti e 2.500 feriti. Un ricordo ancora molto presente sul posto.
Il 21 settembre 2001, l’esplosione presso la fabbrica AZF di Tolosa, un impianto per la produzione di fertilizzanti azotati, provocò 31 morti e 2.500 feriti. 24 anni dopo, nei pressi dell’ex sito dell’AZF, gli industriali desiderano installarvi uno stabilimento di produzione di paracetamolo 100% francese, che potrebbe aprire i battenti alla fine del 2025.
Ma non ancora installata, questa fabbrica classificata Seveso suscita l’ostilità dei residenti locali. Per loro, installare questa nuova fabbrica a soli 400 metri dai vecchi hangar AZF è del tutto inaccettabile. “È rabbia e incredulità”, afferma Jérôme Favrel, presidente del comitato di quartiere.
A più di 23 anni dall’esplosione, le ferite sono ancora aperte.
“Non capiamo quale sia la logica che porta a collocare un sito, ancora una volta Seveso, in un luogo che ha segnato la storia del popolo di Tolosa”, indica.
Nessun rischio di esplosione?
Una futura fabbrica classificata come Seveso, ma “Seveso ‘soglia bassa’”, tempra il presidente della società Ipsophène che guida questo progetto. E per Jean Boher i rischi sarebbero limitati al perimetro del sito.
“Non ha niente a che fare con l’AZF. Innanzitutto avremo un set con l’obiettivo di mescolarli per poter produrre il paracetamolo. Quindi non esploderà se li mescoliamo. Al contrario, se li mescoliamo, produrrà paracetamolo. Quindi non c’è rischio che esploda”, dice.
Se il progetto verrà validato nei prossimi mesi dalla prefettura, la fabbrica aprirà i battenti alla fine del 2025, con una quarantina di dipendenti, e potrebbe produrre paracetamolo nella prima metà del 2026.
Jean-Wilfrid Forquès con Guillaume Descours
