Dopo essersi sdraiato sulla sua barca, aver quasi versato qualche lacrima sulla sua randa, aver ritrovato Perrine il suo compagno e Oscar suo figlio e prima di poter mangiare un buon hamburger con patatine fritte a bordo del suo “Santé Macif Prévoyance” e aspettare fino alle 14 per entrare del canale, Charlie Dalin, davvero felice, ha pronunciato le sue prime parole in diretta.
“Quella linea era pazzesca con la luce del giorno che spuntava. È stato incredibile. Questo è di gran lunga il traguardo più bello della mia carriera. Non l’ho mai sperimentato in vita mia.”
“Lo sogno da quando ho tagliato il traguardo quattro anni fa”
Ha continuato: “Lo sogno da quando ho tagliato il traguardo quattro anni fa. Con il team abbiamo dato tutto per realizzare questa splendida barca fino a perfezionarla. La barca era perfetta e abbiamo raggiunto l’obiettivo.”
Con il sorriso sulle labbra, il normanno ha anche spiegato: “Sono super felice, il più felice del mondo. È fantastico vincere il Vendée Globe. È qualcosa di unico. Non so cosa dire, sono felice di tornare a Les Sables con il disco in più. Ho avuto l’impressione di fare una regata di 48 ore: 23 giorni di Mari del Sud… durante la risalita dell’Atlantico, ho avuto l’impressione di essere partito due giorni fa. “È solo la temperatura che è cambiata.”
“Un gioiello da portare in giro per il mondo”
Ha ammesso di aver avuto qualche problema: “Ho avuto qualche problema tecnico ma davvero poco grazie al lavoro della squadra. Questa è la migliore squadra del mondo, sono tutti campioni del mondo. Avevo tra le mani un gioiello per questo viaggio intorno al mondo, non è cambiato molto e sono riuscito a ripararlo ogni volta che ho avuto un problema. Sono riuscito a ripararlo grazie alla preparazione del mio team.”
“Torna una terza volta per eguagliare Michel Desjoyeaux”
Infine, è la seconda volta che taglia il traguardo di una Vendée Globe in testa: “Michel Desjoyeaux rimane l’unico doppio vincitore ma sono orgoglioso di condividere con lui il fatto di aver tagliato il traguardo. è arrivato due volte prima. Dovrei tornare una terza volta per fare come lui”.
In ogni caso è orgoglioso di quello che ha fatto in giro per il mondo: “La qualità della mia copia è molto più alta di quella di quattro anni fa. Sono felice dei miei traiettorie, delle mie scelte. È anche grazie a Yoann se lo abbiamo fatto. Tanto di cappello a lui. Era il suo primo Vendée Globe ma avevamo l’impressione che fosse il secondo o il terzo. È anche grazie a lui se abbiamo fatto il giro del mondo così velocemente (64 giorni 19:22:49). Ho dovuto restituire spesso la tela, apportando le mie modifiche ancora e ancora. È grazie all’intenso duello che abbiamo vissuto se siamo qui”.