Il piano per liberare i primi 33 prigionieri

Il piano per liberare i primi 33 prigionieri
Il piano per liberare i primi 33 prigionieri
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Funzionari diplomatici israeliani hanno annunciato lunedì sera di essere entrati “nella fase avanzata dei negoziati” con Hamas per un accordo di cessate il fuoco che porterebbe al rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza dall’ottobre 2023. Secondo queste fonti, la prima fase dell’accordo prevede per la liberazione di 33 ostaggi “umanitari”: bambini, donne, soldati, anziani e malati. “L’accordo è più vicino che mai”, ha detto un funzionario alla Reuters, precisando che un nuovo ciclo di negoziati si terrà martedì mattina a Doha, alla presenza degli inviati americani Witkoff e McGurk, del capo del Mossad e del direttore dello Shin Bet.

Le discussioni sul rilascio degli altri ostaggi – soldati e uomini in età da combattimento – e sulla restituzione dei corpi degli ostaggi uccisi inizieranno il 16° giorno dell’accordo. Israele conserva importanti “risorse”, tra cui terroristi di alto rango e territorio a Gaza, come leva per questa seconda fase.

L’accordo prevede che Israele si ritiri dalla maggior parte delle aree di Gaza e rilasci molti prigionieri palestinesi, compresi i terroristi che hanno compiuto attacchi mortali. Funzionari israeliani affermano che nessun “terrorista mortale” sarà rilasciato in Cisgiordania e nessun partecipante all’attacco del 7 ottobre sarà rilasciato. Israele si è impegnato a liberare centinaia di prigionieri palestinesi secondo un rapporto specifico: 50 prigionieri per ogni donna soldato rilasciata (di cui 30 condannati all’ergastolo) e 30 prigionieri per ogni civile israeliano.

Il presidente Biden ha dichiarato durante un discorso al Dipartimento di Stato: “Siamo sull’orlo” della realizzazione dell’accordo. “Gli ostaggi e le loro famiglie meritano di essere riuniti. Stiamo lavorando urgentemente per finalizzare questo accordo”.

“L’accordo è più vicino che mai”, ha detto a Reuters una fonte ufficiale, aggiungendo che martedì mattina a Doha è previsto un incontro cruciale, alla presenza di Witkoff, McGurk, il capo del Mossad e il primo ministro del Qatar.

La seconda fase dei negoziati, che avrà inizio il 16° giorno, si concentrerà sulla liberazione dei restanti giovani e soldati. Una terza fase riguarderà gli accordi a lungo termine, compresa la questione del futuro governo di Gaza e della sua ricostruzione. Tuttavia, le autorità israeliane stanno valutando la possibilità di ridurre l’accordo in due fasi per accelerare il processo di rilascio.

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