L’Ucraina accusata di attacco al fondamentale gasdotto russo

L’Ucraina accusata di attacco al fondamentale gasdotto russo
L’Ucraina accusata di attacco al fondamentale gasdotto russo
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La Russia accusa l’Ucraina di un attacco senza precedenti contro il gasdotto TurkStream, l’unica via per trasportare il gas russo verso l’Europa sudorientale da quando è cessato il transito attraverso l’Ucraina. Quali conseguenze per l’approvvigionamento energetico europeo?

In una nuova svolta nel conflitto russo-ucraino, la Russia ha accusato lunedì l’Ucraina di aver lanciato un attacco aereo contro una stazione di distribuzione del gas sul gasdotto TurkStream, un’infrastruttura sottomarina cruciale nel Mar Nero che consente il trasporto del gas russo verso diversi paesi. nell’Europa sud-orientale e meridionale. Sebbene l’attacco sia fallito secondo Mosca, l’incidente evidenzia la vulnerabilità delle forniture energetiche europee in un contesto geopolitico teso.

Il TurkStream, l’ultimo collegamento del gas tra Russia ed Europa

Dalla cessazione del transito attraverso il territorio ucraino il 1° gennaio, TurkStream è diventato il l’unico gasdotto operativo che collega direttamente la Russia all’Europa. Inaugurato nel 2020, può fornire fino a 31,5 miliardi di m3 di gas naturale russo ogni anno alla Turchia, ma anche all’Ungheria e a diversi paesi dei Balcani, attraverso due tubi paralleli di circa 930 km sotto il mare. Nero.

La sua importanza strategica è aumentata con la chiusura dei collegamenti con l’Ucraina, conseguenza della scadenza di un contratto russo-ucraino precedente all’inizio dell’offensiva russa. Questa situazione preoccupa diversi stati dell’Europa orientale che dipendono ancora molto dalle consegne di Gazprom, come la Slovacchia che teme ripercussioni “drastiche” secondo il suo primo ministro Robert Fico.

Un attacco di droni senza precedenti

Secondo l’esercito russo, “Il regime di Kiev ha tentato di attaccare con nove droni” una stazione di distribuzione del gas TurkStream situata nei pressi della città di Gaï-Kodzor, nella regione di Krasnodar (Russia sudoccidentale). Sebbene tutti i dispositivi siano stati abbattuti e le strutture siano state mantenute, i detriti di uno dei droni hanno comunque danneggiato leggermente un edificio e alcune attrezzature sul sito.

L’obiettivo di questo attacco senza precedenti sarebbe stato quello di “sospendere le consegne di gas ai Paesi europei” passando attraverso TurkStream, secondo la stessa fonte. L’Ucraina finora non ha reagito a queste accuse, che si inseriscono in un contesto di crescenti tensioni sulle questioni energetiche.

Rifornimenti indeboliti

Dall’inizio del conflitto in Ucraina, la Russia è stata in gran parte privata delle entrate principali del gas a causa della chiusura quasi totale del mercato europeo e del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico lo scorso settembre. Le consegne tramite TurkStream rappresentano ora solo una frazione dei volumi prebellici, limitando le entrate di Mosca pur mantenendo una forma di dipendenza per alcuni paesi clienti.

Se l’Unione Europea mostra il desiderio di liberarsi di tutto il gas naturale russo entro il 2027, i suoi Stati membri continuano a importare quantità significative sotto forma di GNL, in particolare dall’Estremo Oriente russo. Una situazione che potrebbe subire ulteriori sconvolgimenti con l’annuncio di venerdì da parte degli Stati Uniti di sanzioni contro più di 180 navi russe e pesi massimi dell’industria del petrolio e del gas come Gazprom Neft e Surgutneftegas.

Tali decisioni non possono che portare ad una certa destabilizzazione dei mercati energetici internazionali.

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Verso un’escalation delle tensioni?

Di fronte a queste sfide, gli europei stanno cercando di mostrare un fronte unito nel sostegno all’Ucraina, sia militarmente che economicamente. Lunedì è previsto in Polonia un incontro dei ministri della Difesa di diversi paesi chiave dell’UE, la forza trainante del sostegno a Kiev tra i Ventisette.

La tempistica del presunto attacco a TurkStream non è banale, avvenuta una settimana prima del ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, che aveva promesso di risolvere il conflitto “tra ventiquattro ore” senza rivelare la sua strategia, ma invitando al dialogo. Una scadenza che potrebbe aumentare la pressione sui belligeranti e sui loro alleati, col rischio di un’escalation delle tensioni in un contesto di giochi di influenza e interessi energetici.

Sul terreno, l’esercito russo continua la sua avanzata nell’Ucraina orientale nonostante le pesanti perdite, rivendicando lunedì la cattura del villaggio strategico di Pichtchané vicino a Pokrovsk, un hub logistico chiave per le forze ucraine. Un’intensificazione dei combattimenti che potrebbe indebolire ulteriormente i magri collegamenti del gas tra Mosca e il Vecchio Continente, simbolo delle molteplici fratture di un’Europa divisa di fronte alla guerra in Ucraina.

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