Il corpo del cittadino svizzero morto la settimana scorsa nel carcere della città iraniana di Semnan è stato trasferito a Teheran, ha comunicato lunedì il DFAE. L’ambasciata svizzera sta adottando misure amministrative per rimpatriarlo in Svizzera, il che costituisce “una priorità assoluta”, ha affermato venerdì.
“L’ambasciata svizzera attende i risultati delle indagini condotte dalle autorità iraniane in relazione all’arresto e alla morte del cittadino svizzero”, ha detto un portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Berna ha chiesto a Teheran informazioni dettagliate sui motivi dell’arresto del suo cittadino e un’indagine approfondita sulle circostanze della sua morte.
Secondo informazioni ufficiali provenienti dall’Iran, questo svizzero di 64 anni si è suicidato giovedì scorso nel carcere di Semnan, a 200 chilometri da Teheran. Secondo il DFAE quest’uomo, che non risiedeva in Svizzera da quasi 20 anni e da ultimo viveva nell’Africa meridionale, si trovava in Iran come turista.
Berna è stata informata dell’arresto di quest’uomo perché sospettato di spionaggio solo il 10 dicembre. Secondo il portale Nurnews, che mantiene buoni contatti con l’apparato di sicurezza iraniano, sarebbe stato arrestato in particolare per aver prelevato segretamente campioni di terreno in una regione desertica durante l’attacco aereo israeliano contro l’Iran alla fine di ottobre 2024.
Un precedente
Le due commissioni per la politica estera del Parlamento federale esamineranno la questione nella loro riunione di gennaio. Non è il primo svizzero a morire in Iran. Nel 2021, una diplomatica di 51 anni che lavorava per l’ambasciata svizzera è stata trovata morta davanti al suo edificio a Teheran. Era caduta dal 17° piano.
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L’indagine è stata complicata dall’assenza di organi dopo la prima autopsia in Iran. A fine dicembre 2024 la Procura federale ha archiviato il procedimento per sospetto omicidio. Si presume che la morte sia molto probabilmente un suicidio.
ats/fgn
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