L’ultimo album del cantante. Jérôme Wirtz, creatore della copertina color seppia, aperta agli ampi spazi e ad un certo mistero, ci racconta il suo tumultuoso sviluppo.
La partenza
“Quando Barclay pubblicava un grande album, chiedeva a tutti i grafici di offrirsi di aiutare con la copertina. Era una sorta di gara gratuita. Abbiamo ascoltato le canzoni dell’album nell’ufficio del project manager e poi è stato: lascia perdere. Mi sentivo come se fosse di parte, quindi non volevo essere troppo coinvolto. L’ho fatto sopra la gamba e ho inviato loro molte immagini, incluso uno schizzo con pennarello nero che avevo realizzato per un lavoro relativo Storia(i) del cinema di Jean-Luc Godard. Ne ero molto orgoglioso, rappresentava un volto, una bocca di donna. Nessun legame con Bashung, di cui ero un grande fan, anche se il project manager mi ha richiamato. Di tutte le immagini che gli aveva mostrato, il mio disegno era l’unico che piaceva ad Alain.
La preparazione
“Da lì abbiamo avuto un brief con il titolo dell’album, Blu petrolio. Erano le vacanze di Natale. Ho portato i nostri figli a casa dei miei genitori e io e mia moglie abbiamo lavorato duramente per due settimane. Alla fine avevo immaginato una sorta di quadro-disegno di un paesaggio americano, non molto lontano dalla versione finale, con sopra il collage di uno screenshot di Alain tratto da un video musicale. È stato molto creativo, senza riferimenti particolari”.
Pittura
“Ho ascoltato l’album a ripetizione mentre dipingevo lo sfondo. Una proiezione del sogno americano, un po’ ambigua, un po’ oscura, con macchine belle ma mal progettate, pozzi petroliferi ma fatiscenti. All’epoca dipingevo a olio con terra d’ombra, che dava questo aspetto seppia. Mi piaceva perché ricordava le prime foto degli Apache scattate dagli antropologi”.
La foto
“Poiché la mia modifica iniziale era completamente scadente, ho suggerito al project manager di chiedere al fotografo di fare la stessa foto di Alain che trovo magnifica: non sappiamo se guarda verso il paesaggio o se non lo fa voglio vederlo. Ma poiché il fotografo voleva progettare completamente la copertina, è stato molto difficile ottenere da lui questa angolazione. Alla fine Alain, spinto da Chloé Mons, sua moglie, ha deciso ed è stato il mio lavoro a essere mantenuto”.