Chi è veramente Sarah Durocher, la presidente di Planned Parenthood che chiede il voto del Nuovo Fronte Popolare

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Sarah Durocher, presidente della pianificazione familiare. SEBASTIEN CALVET / MEDIAPART

Un avversario dell’estrema destra

È una scelta collettiva rivendicata da Sarah Durocher. Di fronte al pericolo “per le donne e per la pianificazione familiare” cosa rappresenterebbe l’avvento al potere dell’estrema destra, l’associazione femminista, che difende il diritto alla contraccezione, all’aborto e all’educazione sessuale, invita non solo ad opporsi al Raggruppamento Nazionale (come fa sistematicamente), ma anche a votare per il Nuovo Fronte popolare durante le elezioni legislative del 30 giugno e 7 luglio. “La RN non è solo un partito, è un progetto sociale contrario ai valori della Pianificazione”sottolinea il presidente dell’associazione.

Un attivista di base

Nata nel 1986 a Saint-Jean de Braye, vicino a Orléans, questa figlia di un professore e di un responsabile di progetto dell’Agenzia dell’acqua Loire-Bretagne ha iniziato a studiare per diventare assistente sociale. A 17 anni fa uno stage presso Planning d’Orléans e decide di abbandonare la sua formazione per dedicarsi all’attivismo. Ha scalato le fila del movimento, diventando co-presidente nel 2019, poi presidente nel 2022.

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“Il mio impegno femminista si nutre degli incontri con tutte le donne che ho incontrato sul campo in questi quindici anni”, riconosce colei che nelle manifestazioni è facilmente individuabile per la sua alta statura. Domenica 23 giugno, ancora una volta, è stata alla testa del corteo parigino contro l’estrema destra, su appello di numerose organizzazioni femministe.

Un architetto della costituzionalizzazione dell’aborto

La sera del 9 giugno, dopo l’annuncio dello scioglimento dell’Assemblea nazionale da parte di Emmanuel Macron, si è aggrappata a questo pensiero: per fortuna, l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) compare ora nella Costituzione, grazie al voto del Congresso in Versailles, 4 marzo. Dalle tribune del Senato o dell’Assemblea, ha seguito tutti i dibattiti.

Per questa madre di un’adolescente, che lei stessa ha abortito e “non riesco a immaginare una società senza questa scelta”, la lotta contro i diritti delle donne e l’aborto è al centro della storia dell’estrema destra, nonostante i suoi recenti capovolgimenti. Anche se Marine Le Pen ha votato a favore della costituzionalizzazione, non dimentica le sue posizioni contrarie “Aborto confortevole” e la sua opposizione alla proroga dei termini.

Una femminista intersezionale

I suoi cinque anni di presidenza sono segnati da posizioni assunte a favore dei diritti delle persone LGBTQIA+, “inseparabile dai diritti delle donne”. Le critiche a volte sono state feroci, come nell’estate del 2022, quando è stato distribuito un poster di Planning che rappresentava un uomo transgender incinta. All’epoca, i funzionari eletti di destra e di estrema destra avevano chiesto la riduzione dei sussidi pubblici destinati alla pianificazione. La deputata della RN Laure Lavalette aveva criticato “attivisti altamente sovvenzionati che cercano solo di diffondere la loro ideologia grottesca e bugiarda”.

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