Perché tutte queste “giornate mondiali di…” a giugno?

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Il mese di giugno ha un totale di 30 giorni mondiali o internazionali. È quella che riunisce il maggior numero di celebrazioni di questo tipo, dalla Giornata mondiale della bicicletta (3 giugno) alla Giornata internazionale dello Yoga (21 giugno), compresa quella di sostegno alle vittime di tortura (26 giugno). Una cifra ancora più alta se non ci limitiamo a rispettare le date indicate nel calendario ufficiale delle Nazioni Unite. Ma qual è la base per scegliere una giornata mondiale? E chi decide quali cause dovrebbero essere avanzate?

Negli ultimi anni anniversari e commemorazioni sono stati trascinati in una deriva commerciale da parte di aziende private che hanno fagocitato queste iniziative. Bisogna quindi distinguere chiaramente tra le giornate mondiali e quelle internazionali dettate dall’ONU, quelle che potremmo definire ufficialee quelli lanciati da aziende e marchi.

Stati membri delle Nazioni Unite

“Le giornate internazionali sono scelte dagli Stati membri delle Nazioni Unite”, spiega l’ONU. Concretamente, dopo che queste date sono state proposte da diversi Stati membri, l’Assemblea Generale (composta dai 193 paesi che compongono l’organizzazione) decide per consenso se adottare o meno la risoluzione che istituirà questa giornata.

“Certe giornate sono promosse da agenzie specializzate e non sono riconosciute da tutti gli Stati membri”, sfumare l’ONU. Ad esempio, la Giornata mondiale della libertà di stampa (3 maggio) è stata proposta dall’UNESCO prima di essere adottata dall’Assemblea Generale.

La scelta di questa o quella causa viene fatta in base al suo peso nella società. Così, prima di ricevere l’approvazione degli Stati membri, il tema della giornata mondiale normalmente si faceva strada tra i cittadini, dando vita ad un dibattito politico. A questo proposito, siamo colpiti dal recente proliferare delle giornate mondiali della natura. Anche se solo a giugno, si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente (la 5), ​​quella degli oceani (l’8) e quella della lotta alla desertificazione (la 17).

Considerando il fatto che la tutela dell’ambiente è una delle questioni più importanti attualmente

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Elena Munoz

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El País (Madrid)

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