“Purge”, Quatennens… Mélenchon giustifica le decisioni prese dalla LFI per le elezioni legislative

“Purge”, Quatennens… Mélenchon giustifica le decisioni prese dalla LFI per le elezioni legislative
“Purge”, Quatennens… Mélenchon giustifica le decisioni prese dalla LFI per le elezioni legislative
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Mentre il Nuovo Fronte Popolare vive dissensi dovuti soprattutto alle scelte riguardanti i candidati nominati da La France insoumise, Jean-Luc Mélenchon resta fermo sulle decisioni prese dal suo partito, all’interno del quale conserva un posto preponderante.

Di fronte alle critiche difende la “coerenza politica” e la “lealtà”. Il leader della France insoumise Jean-Luc Mélenchon ha affrontato in un’intervista a 20 Minutes pubblicata questo sabato, 15 giugno, le controversie sollevate dalle decisioni del suo movimento in materia di investiture.

Ex parenti dei ribelli e esponenti del partito hanno denunciato in particolare l'”epurazione” dei deputati uscenti della LFI critici nei confronti della gestione interna del movimento, con allo stesso tempo il mantenimento nella sua circoscrizione settentrionale di Adrien Quatennens, vicino a Jean-Luc Mélenchon condannato di violenza contro la sua ex compagna.

Nessuna “investitura a vita”, Quatennens “è stata tentata”

“Non esistono indagini a vita”, ha giustificato il leader dei ribelli in particolare riguardo ai cinque deputati della LFI non reinvestiti, tra cui Alexis Corbière, Raquel Garrido e Danielle Simonnet.

“Ma anche la coerenza politica e la lealtà del primo gruppo parlamentare di sinistra sono un requisito per governare”, ha aggiunto, salutando un comitato elettorale che “ha lavorato molto”.

Per quanto riguarda il caso Adrien Quatennens, Jean-Luc Mélenchon ritiene che egli “è stato giudicato e ha scontato la sua pena” e allo stesso tempo “punito nel gruppo” [insoumis à l’Assemblée nationale, NDLR] e nel movimento.

“Ora alcuni stanno aggiungendo una penalità di squalifica sotto la minaccia di far perdere tutti”, ha condiviso.

Adrien Quatennens è il candidato della LFI per la prima circoscrizione elettorale del Nord. Il PS e gli ecologisti non hanno voluto sostenere l’eletto LFI condannato nel dicembre 2022. Di fronte a lui ci sarà l’attivista e giurista femminista Amy Bah, membro del collettivo Nous Tous.

“Preferite un uomo che picchia la moglie, colpevole di violenza domestica, ai compagni che hanno l’impudenza di essere in disaccordo con il grande leader”, ha denunciato in particolare il deputato ribelle uscente François Ruffin contro la direzione del movimento.

“Matignon non è un soggetto esistenziale”

Al di là di questo disaccordo, l’eletto della Somme ha una cosa in comune con Jean-Luc Mélenchon: il fatto che i loro due nomi circolano a sinistra per diventare Primo Ministro in caso di vittoria della sinistra alle elezioni legislative della 30 giugno e 7 luglio.

Se recentemente si è detto “capace” di diventare capo del governo, ma non si è “imposto”, il capo ribelle precisa in questo scambio pubblicato da 20 Minutes che “Matignon non è un soggetto esistenziale” e che “non sta costruendo una carriera”. A questo proposito, elogia i “leader capaci” della LFI, citando in particolare Manuel Bompard, Mathilde Panot e Clémence Guetté.

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