LEGISLATIVA 2024. Una ventina di triangolari possibili, il Rally Nazionale che procede, cosa ricordare di questo primo round in Aquitania?

LEGISLATIVA 2024. Una ventina di triangolari possibili, il Rally Nazionale che procede, cosa ricordare di questo primo round in Aquitania?
LEGISLATIVA 2024. Una ventina di triangolari possibili, il Rally Nazionale che procede, cosa ricordare di questo primo round in Aquitania?
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Il Raggruppamento Nazionale è arrivato primo in 17 dei 28 collegi elettorali dei cinque dipartimenti dell’Aquitania. Ascesa delle idee dell’estrema destra o voto “pigliatutto”, istruzioni difficili da leggere, strategie politiche, ecco cosa possiamo ricordare di questo primo turno.

Lo scorso 30 giugno, gli elettori francesi hanno votato a stragrande maggioranza per il Raggruppamento Nazionale. Il partito di estrema destra, con i suoi alleati, ha ottenuto il 33,13% dei voti a livello nazionale. Una svolta, già rilevata in occasione delle elezioni europee, che si conferma anche in queste elezioni, pur con un’elevata partecipazione.

Una Marina militare ai massimi livelli nel Lot-et-Garonne e in altri dipartimenti

Nel Lot-et-Garonne, la tendenza era già ben avviata dal 2022, con due dei tre deputati del dipartimento sotto l’etichetta Rally Nazionale. Questo 30 giugno 2024, la candidata del partito, Hélène Laporte, ha mancato di poco le elezioni al primo turno con il 49,31% dei voti. Nella prima circoscrizione il deputato uscente Michel Lauzzana (Insieme!) è nettamente avanti rispetto al suo concorrente della RN Sébastien Delbosq. E al 3°, Annick Cousin, candidata alla rielezione, conferma l’insediamento del partito di Jordan Bardella nel suo paese, con il 41,08% dei voti.

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In Gironda, il partito di Marine Le Pen ha ottenuto il 32,92% dei punti, un pareggio quasi perfetto con il Nuovo Fronte Popolare che ha ottenuto il 32,93% dei voti. D’altronde è l’unico dicastero della regione ad aver eletto, al primo turno, un deputato. Edwige Diaz ritrova così il suo posto, nell’11a circoscrizione elettorale della Gironda. In Dordogna o nelle Landes, anche la RN guadagna terreno. In Dordogna, i candidati delle quattro circoscrizioni elettorali avanzano tutti al secondo turno, al vertice del primo scrutinio. Nei Pirenei Atlantici, invece, il partito di Marine Le Pen risulta primo solo in due collegi elettorali su sei.

Un rifiuto delle élite

Si può però dire che le idee di estrema destra stiano prendendo piede in modo duraturo in Aquitania, in terre tradizionalmente ancorate alla sinistra? Non necessariamente, ritiene il politologo Ludovic Renard, che descrive un voto RN “prendere tutto”.Alcune idee del Raduno Nazionale non si rivolgono a tutte le categorie di persone. Abbiamo però potuto constatare che il partito riesce ad attrarre diverse classi sociali, e in particolare gli impiegati del servizio pubblico.”

Sensazione di abbandono, scomparsa dei servizi pubblici, sviluppo dell’LGV a scapito delle linee ferroviarie quotidiane… “Molti elettori di RN non dicono necessariamente che questo partito sia migliore, ma che coloro che sono al potere devono essere cambiati. È un voto molto antielitario, una forma di controcultura. Vogliamo credere in un altro concetto di potere. Molti elettori vogliono ribaltare la situazione, anche se non sono d’accordo con il programma proposto.

Un voto che crea un’ampia rete tra gli elettori e che, secondo il politologo, potrebbe rappresentare un problema al secondo turno. “Non possiamo accontentare tutti, non tutte le idee sono necessariamente condivise sull’economia, sull’immigrazione, sulla politica estera”.

Parliamo molto di voti di protesta, per molti questo voto è un modo per dire che abbiamo il potere di rimuovere coloro che sono al potere.

Ludovico Renard

Politologo

Molti triangolari

Il Raggruppamento Nazionale è arrivato primo in 17 collegi elettorali su 28 dell’Aquitania. La sinistra ha vinto in dieci collegi elettorali: nove per il Fronte popolare, più un decimo, nel collegio 3 dei Pirenei Atlantici, per David Habib, candidato dissidente della sinistra.

Ventuno triangolari sono possibili, anche se i candidati del Nuovo Fronte Popolare si sono già ritirati per bloccare il Raduno Nazionale. Come Marie-Laure Lafargue, che si è classificata terza nella sua circoscrizione elettorale delle Landes e che si è ritirata, seguendo le istruzioni nazionali impartite dal sindacato della sinistra.

Istruzioni poco leggibili

Jean-Luc Mélenchon, infatti, si è subito espresso a favore del ritiro delle candidature PFN dei classificati 3° di questa prima tornata. “Nessun voto deve andare al Raduno Nazionale“, ha dichiarato anche il primo ministro Gabriel Attal. Prima di chiedere anche il ritiro dei candidati, “il cui mantenimento in terza posizione avrebbe comportato l’elezione di un deputato del Raggruppamento Nazionale, contro un altro candidato che difende, come noi, i valori della Repubblica“.

L’ex primo ministro di Horizons Édouard Philippe ha interpretato il “no no” tra la RN e la LFI. Per la LR, François-Xavier Bellamy ha sottolineato il pericolo che l’estrema sinistra rappresenta per il paese.

Gli appelli al ritiro possono funzionare contro l’estrema destra, ritiene Ludovic Renard. “Non siamo su terreni favorevoli alla RN, ricorda. Ma le istruzioni nazionali, che sono complesse, devono comunque essere leggibili e comprese.

Strategie caso per caso

“I politici dovranno formare alleanze elettorali per mantenere il potere, ma non per esercitarlo insieme”, lui continua. Un lavoro approfondito, che si giocherà”collegio elettorale per collegio elettorale“, prosegue il politologo, dove ognuno dovrà adattarsi alle specificità locali.

“In Gironda, molti macronisti sono ex socialisti, possono fare da intermediari. Spesso osserviamo un odio tra LFI e gli altri candidati di sinistra, ad eccezione di Nicolas Thierry (candidato EELV – NFP nella 2a circoscrizione elettorale, ndr) che va d’accordo con Loïc Prudhomme“, illustra Ludovic Renard.

Ci saranno messaggi nazionali, ma saranno i deputati a parlare agli apparati politici. Sarà deciso da centinaia di voci, bisognerà convincere.

Ludovic Renard,

politologo

Ogni territorio ha la sua unicità. Così, nei Pirenei Atlantici, il candidato Inaki Echaniz (NFP) è arrivato primo nella 4a circoscrizione. È al ballottaggio con la candidata dell’RN Sylviane Lopez, arrivata seconda, e con il candidato dei Résistons Jean Lassalle. Quest’ultimo ha già annunciato che resterà per il secondo turno.

Un mantenimento che potrebbe però giocare a favore del candidato del Nuovo Fronte Popolare, stimato domenica sera sul nostro set il politologo Jean Petaux. “Possiamo immaginare che gli elettori di Jean Lassalle siano più vicini a quelli del Raggruppamento Nazionale che al Nuovo Fronte Popolare. Quindi, potrebbe almeno fissare i voti che non andrebbero al candidato RN. Un suo ritiro potrebbe mettere in difficoltà il signor Ichaniz.

Strategie complesse, quasi caso per caso, che dovrebbero emergere in settimana. Tornati in campagna elettorale, i candidati hanno tempo solo fino a venerdì per battere ancora una volta la campagna.

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