Il Senegal nel club dei produttori di petrolio

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Il canale televisivo senegalese RTS ha recentemente trasmesso un editoriale che segna una svolta storica per il Senegal: lo sfruttamento del giacimento petrolifero di Sangomar, situato al largo della costa di Dakar. Questo giacimento, emergente dalle profondità oceaniche, mette a frutto anni di esplorazioni sottomarine e proietta il Senegal nella ristretta cerchia dei paesi produttori di petrolio.

La recente scoperta del petrolio in Senegal ci impone di rivedere la nostra percezione della geografia economica, secondo un articolo della Radio Télévision Sénégalaise trasmesso il 14 giugno 2024. Secondo l’editorialista, era giunto il momento che il paese potesse finalmente sfruttare le sue risorse di idrocarburi. Questa benedizione naturale tanto attesa colloca il Senegal sulla mappa globale dell’oro nero. Perché il Senegal non dovrebbe avere diritto a questa manna che altre nazioni sfruttano da decenni?

Prendendo l’esempio degli Stati Uniti, che sfruttano il petrolio dal XIX secolo, l’editorialista spiega che questa risorsa ha influenzato profondamente il loro sviluppo economico. Oggi, il Senegal ha finalmente l’opportunità di seguire un percorso simile, ed è un’opportunità di cui dovremmo essere grati, forse a Thalassa, la dea del mare.

La sfida del riscaldamento globale

Tuttavia, l’attuale contesto globale è caratterizzato da una crescente consapevolezza del riscaldamento globale, in gran parte attribuito all’uso di combustibili fossili. Questo articolo di RTS evidenzia il dilemma che deve affrontare il Senegal: come conciliare il nuovo sfruttamento del petrolio con la necessità di ridurre le emissioni di carbonio? I leader mondiali, pur sostenendo la transizione energetica, a volte sembrano dimenticare che la loro prosperità è stata costruita sullo sfruttamento del carbone e del petrolio per più di un secolo. Dovremmo rinunciare a questa risorsa quando le loro aziende ci hanno aiutato a perforare i nostri pozzi in cambio di ingenti somme di denaro?

Una responsabilità storica

Questa colonna chiede il riconoscimento della responsabilità storica. Adattarsi ai cambiamenti climatici non significa rinunciare al nostro sviluppo. Mentre il Senegal si prepara a estrarre petrolio convenzionale, altre nazioni più potenti non esitano a fratturare lo scisto bituminoso, nonostante il danno ecologico. Molti esperti ritengono che il picco del petrolio teorizzato da Marion King Hubbert nel 1956, che indicava l’inizio del declino della produzione mondiale, sia già stato raggiunto, o addirittura superato. Sebbene non vi sia un consenso completo su questo tema, è certo che i volumi di petrolio estratto superano ora le nuove scoperte.

La conclusione è semplice secondo la cronaca: è tempo di navigare con attenzione in questa nuova era economica per il Senegal.

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