Farida Khelfa vince il Premio Vaudeville per “Un’infanzia francese”

Farida Khelfa vince il Premio Vaudeville per “Un’infanzia francese”
Farida Khelfa vince il Premio Vaudeville per “Un’infanzia francese”
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A cura di BibliObs

pubblicato su 10 giugno 2024 alle 20:30

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Farida Khelfa alla sfilata Schiaparelli durante la settimana della moda di Parigi, 29 febbraio 2024. JM HAEDRICH/SIPA

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In questa autobiografia, questo grande personaggio della moda e della vita notturna parigina degli anni ’80 ripercorre la sua infanzia sconvolta dall’incesto e dalla violenza.

Farida Khelfa ha ricevuto questo lunedì, 10 giugno, il premio Vaudeville per il suo lavoro “Un’infanzia francese”, pubblicato a gennaio da Albin Michel. Il libro di questo grande personaggio della moda, anche regista e produttore di documentari, sarà protagonista per un anno nella vetrina della brasserie Vaudeville, nel 2° arrondissement di Parigi. Succede a Raphaël Haroche, vincitore del premio nel 2023, e riceverà 5.000 euro.

Nata da genitori algerini, Farida Khelfa è cresciuta nella Cité des Minguettes di Lione. A 15 anni fugge a Parigi e scopre il mondo della notte. Con Christian Louboutin, la futura scrittrice Eva Ionesco o il futuro decoratore Vincent Darré, si forma “la piccola banda di Palazzo”. Auto-proclamato “primo modello “Rebeue” suburbano”, lavora come stilista per Jean-Paul Gaultier e Azzedine Alaïa. Ha condiviso per diversi anni la vita di Jean-Paul Goude. Sposata nel 2012 con l’imprenditore Henri Seydoux, ha realizzato film sui suoi amici Jean-Paul Gaultier e Christian Louboutin, sulle rivoluzioni arabe, ma anche dietro le quinte della campagna elettorale di Nicolas Sarkozy.

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“Un’infanzia francese” gli venne in mente poche ore dopo il funerale di sua madre. Lì racconta per la prima volta il destino della sua famiglia di immigrati algerini: i miserabili HLM, gli uomini distrutti dall’analfabetismo e dalla colonizzazione, le madri pietrificate. Nel mezzo, una famiglia di nove fratelli e sorelle cresciuta in un clima di incredibile violenza. Come ha raccontato Farida Khelfa alla nostra compagna Anna Topaloff lo scorso gennaio, il padre regna il terrore nella sua casa, tiranneggia sua moglie, picchia i suoi figli e violenta regolarmente una delle sue sorelle. Ancora una giovane studentessa, Farida subisce abusi da uno zio dal quale sua madre la accompagna nel fine settimana. “Volevo rompere l’eredità del silenzio »spiega, perché la maggior parte delle persone a lei vicine, e anche i suoi stessi figli, ormai adulti, non erano consapevoli della portata degli abusi subiti.

«Sapevano che non era la festa in casa, che ero scappato a 15 anni… Ma del resto, dei dettagli, non ho mai potuto parlarne con loro. Non possiamo dirlo, solo scriverlo. »

Da notare : La giuria del Premio Vaudeville è composta da François Armanet (presidente), Bayon, Anna Cabana, Adélaïde de Clermont-Tonnerre, Clara Dupont-Monod, Alix Girod de L’Ain, Marc Lambron, Gilles Martin-Chauffier, Fabienne Pascaud, Bertrand de Saint-Vincent (segretario generale).

Nota ancora: Le ultime novità sui premi letterari le trovate qui.

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