Sciopero alla SNCF: i sindacati ferroviari annunciano una nuova giornata di rabbia per l'11 dicembre

Sciopero alla SNCF: i sindacati ferroviari annunciano una nuova giornata di rabbia per l'11 dicembre
Sciopero alla SNCF: i sindacati ferroviari annunciano una nuova giornata di rabbia per l'11 dicembre
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L'intersindacato SNCF aumenta la pressione contro l'annunciato smantellamento di Fret SNCF, leader pubblico francese nel trasporto ferroviario di merci, e l'apertura delle linee regionali alla concorrenza. Dopo aver lanciato uno sciopero da mercoledì 20 novembre alle 19 a venerdì 22 novembre alle 8, la CGT-Cheminots, Unsa-Ferroviaire, Sud-Rail e la CFDT-Cheminots hanno annunciato, in un comunicato stampa congiunto quel sabato, l'aggiunta di un nuovo avviso di sciopero a tempo indeterminato e rinnovabile ogni 24 ore, questa volta a partire da mercoledì 11 dicembre alle 19:00.

Le organizzazioni deplorano questa mancanza “inflessione” della direzione del gruppo e “Ribadire che l'istituzione di una moratoria è possibile e necessaria per consentire ai diversi attori di rimettersi attorno al tavolo e trovare modi per garantire non solo la continuità di Fret SNCF, ma anche il suo sviluppo a lungo termine”.

Mentre il ministro dei Trasporti François Durovray ha confermato il piano di discontinuità intrapreso dal suo predecessore, Clément Beaune, nel maggio 2023, condannando Fret SNCF a perdere un buon numero delle sue linee più redditizie e a essere smantellato in due nuove società all'inizio del 2025, i sindacati chiedono una moratoria tanto più “indispensabile vista la sofferenza dei nostri colleghi del Trasporto”.

“Divisione della SNCF Réseau”

I sindacati denunciano più ampiamente nel loro comunicato stampa a “traiettoria di frammentazione e balcanizzazione della rete”. Da diverse settimane puntano il dito “privatizzazione delle attività TER, Transilien e Intercités” così come “lo scioglimento della SNCF Réseau” per effetto dell’apertura alla concorrenza.

A metà dicembre, i primi ferrovieri di SNCF Voyageurs saranno trasferiti nelle filiali SNCF, create per rispondere ai bandi TER lanciati dalle regioni che hanno deciso di aprire alla concorrenza la propria rete ferroviaria.
Per i sindacati si tratta di a “strategia di dumping sociale interno assunta dal gruppo, con la conseguenza di un’atomizzazione delle regole sociali nelle molteplici PMI ferroviarie che il management intende creare per ciascun lotto aperto alla concorrenza”.

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