Il termine “calcolo spaziale” nasce direttamente dai progressi compiuti da tecnologie come la realtà aumentata, la realtà virtuale e più in generale i sistemi in grado di comprendere e interagire con lo spazio tridimensionale. Il termine “calcolo spaziale” è apparso per la prima volta negli anni ’90 negli Stati Uniti ed è stato reso popolare nel 2016 da aziende come Microsoft, con i suoi occhiali HoloLens, o da aziende come Magic Leap o XReal. Questa tecnologia ha aperto la strada verso un’ibridazione tra reale e virtuale, ma con molti vincoli all’epoca, come un campo visivo molto ridotto, meno di 50 gradi di visione, un’elevata latenza che influisce sull’esperienza dell’utente e infine un’esperienza molto inferiore rete efficiente poiché all’epoca non esisteva il 5G e nemmeno la fibra.
Ingegneri e tecnici utilizzano gli ologrammi per visualizzare parti complesse in 3D e collaborare in remoto senza perdere il contatto con la realtà
Se il termine “calcolo spaziale” è molto utilizzato nel mondo accademico, oggi viene utilizzato da Apple sin dal lancio del suo visore immersivo Apple Vision Pro nel febbraio 2024. Dopo 8 anni di sviluppo, Apple usa questo termine per, d On da un lato, per portare una prospettiva aggiuntiva a semplici esperienze immersive, ma anche per distinguersi dal suo concorrente Meta che preferisce usare i termini “realtà virtuale”, “realtà mista” o addirittura “metaverso”.
In termini di casi d’uso, il calcolo spaziale consente a diversi settori di innovare: ad esempio, nell’industria, come quella automobilistica e aeronautica, ingegneri e tecnici utilizzano ologrammi per visualizzare parti complesse in 3D e collaborare a distanza senza perdere il contatto con la realtà. O anche nel settore immobiliare e Retail, i potenziali acquirenti possono effettuare tour immersivi degli immobili senza essere fisicamente presenti, facilitando così i processi di vendita e acquisto. E ovviamente, nel campo dell’intrattenimento, per guardare film in un ambiente immersivo a 180 gradi, giocare ai videogiochi o visualizzare ambienti volumetrici intorno a sé.
L’informatica spaziale e più in generale le esperienze di realtà mista stanno trasformando il modo in cui interagiamo con il mondo fisico e digitale. Sia attraverso i dispositivi Apple, Meta, Magic Leap… queste tecnologie offrono soluzioni per facilitare le modalità di interazione e collaborazione, ad esempio per i nostri clienti “Business” di Orange Business e successivamente per il nostro grande pubblico, probabilmente attraverso occhiali “Spaziali” abbinati intelligenza artificiale personalizzata.