“Basta con le idee preconcette!”, avverte Mac Lesggy

“Basta con le idee preconcette!”, avverte Mac Lesggy
“Basta con le idee preconcette!”, avverte Mac Lesggy
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Molti denunciano giustamente lo spreco alimentare. Verrebbe buttato via anche il 20% del cibo. Ma mentre critichiamo gli agricoltori, i trasformatori e i distributori responsabili di questo gigantesco spreco, porre fine alle idee preconcette !

Perché cosa vediamo quando guardiamo più da vicino? Innanzitutto quellogran parte di questi cosiddetti rifiuti non sono realmente rifiuti. Poi che, anche se possiamo e dobbiamo, ovviamente, sempre ridurlo, resterà una quota incomprimibile di prodotti buttati. Questo per preservare la nostra salute.

Alcuni esempi, innanzitutto a livello di produzione che rappresenta, secondo l’Agenzia per l’Ambiente e la Gestione dell’Energia (Ademe), un terzo di questi rifiuti : se prendiamo i frutti, su un pesco o un melo, ci sono frutti sani ed altri marci. Siete pronti a mangiare i secondi? No di certo.

L’agricoltore li butta via e vengono conteggiati come rifiuti, anche se non lo sono. Soprattutto perché quando potrà farlo, lo farà trasformarli in compost che finirà nei vostri campi per arricchirli di materia organica o metterli nel suo metanizzatore per produrre biogas. Quindi tutto questo si sta sviluppando.

Amido, fonte di energia

È vero che a volte il contadino butta via i frutti sani solo perché non sono del colore o della dimensione giusta, anche se sono perfettamente commestibili. È perchè il consumatore è difficile. Ma molto spesso, vicino ai siti di produzione, si trovano fabbriche che producono composte, marmellate, puree di frutta, ecc.

Queste fabbriche compreranno questi frutti esclusi dalla commercializzazione più economici di quelli destinati ai nostri supermercati per poterlo fare trasformarli. Anche in questo caso queste quantità vengono conteggiate come rifiuti, mentre questi alimenti in realtà vengono valorizzati.

Secondo le cifre, Il 20% della produzione alimentare viene sprecata durante la lavorazione. Questo è un’idea parzialmente sbagliata. Perché in una fabbrica dove si producono patatine fritte, se le macchine fanno grandi bucce e si buttano via tante patate, tutto quello è amido. E quindi energia. Pensi che gli industriali siano seduti su questo?

Una quota incomprimibile di rifiuti

Una parte finisce come amido per i produttori, un’altra parte va all’alimentazione degli animali. Il resto, per metanizzazione, viene spesso trasformato in biogas che fornirà energia alle fabbriche. Potremmo moltiplicare gli esempi. L’interesse di un industriale non è semplicemente buttare via i rifiuti da cui trarre profitto: ha tutto l’interesse a recuperarli per aumentare il proprio margine.

Anche se lo riducessimo, ci sarebbe sempre una parte incomprimibile dei rifiuti. A meno che non cambiamo radicalmente le nostre abitudini, come il nostro amore per i prodotti freschi. Perché nei supermercati cosa si butta via prima? Prodotti freschi scaduti. Prodotti che non ci azzardiamo nemmeno a regalare alle associazioni, perché nessuno vuole essere coinvolto in intossicazioni alimentari per indigestione di prodotti scaduti e pericolosi.

Sono finiti i tempi in cui gli avanzi di cucina venivano venduti ai bisognosi nei mercati coperti delle nostre città. A quel tempo c’era ovviamente meno rifiuti di oggi, ma molte più malattie causate dal cibo.

Quindi, se riusciamo sempre a ridurre gli sprechi, butteremo sempre il cibo fresco. A meno che non passi a una dieta in scatola e congelata al 100%.…È una soluzione a zero rifiuti, ma chi lo vuole davvero?

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