Parigi: contro l’“uomo bianco standard”, una scultura sveglia per le Olimpiadi

Parigi: contro l’“uomo bianco standard”, una scultura sveglia per le Olimpiadi
Parigi: contro l’“uomo bianco standard”, una scultura sveglia per le Olimpiadi
-

Dopo il Venere di Milo, deturpando il colonnato dell’Assemblea Nazionale, i Giochi Olimpici abbelliscono la capitale con ulteriore bruttezza. L’opera, firmata dall’artista americana Alison Saar e intitolata Salone, è stato inaugurato nel giardino Charles-Aznavour, tra il Petit-Palais e la Concorde. È una donna nera circondata da arredi multiculturali. Contrario a Venere effimero, è destinato a restare.

Offerto dalla Fondazione Olimpica per la Cultura e il Patrimonio di Parigi, l’opera è “un invito al dialogo, allo scambio, all’incontro, alla condivisione”, ha spiegato Thomas Bach, presidente del CIO. Rappresenta “l’unità di tutta l’umanità nella nostra diversità”. L’artista lo ha presentato come “spazio aperto a tutti, che promuove il dialogo e permette l’incontro”. Nessun cliché della convivenza viene dimenticato.

Un’altra visione dell’opera. ©Samuel Martin

Un mix senza bianchi

Particolare dell’opera di Alison Saar, personaggio mal interpretato nel guardone. ©Samuel Martin

Non fidarci di quel rubinetto dell’acqua tiepida. “Anch’io sono di razza mista…”ha detto Alison Saar, figlia di un afro-americano e di un tedesco-americano, “…quindi la maggior parte del mio lavoro si concentra sulle mie origini africane”. Avrebbe potuto essere una pan-germanista, i tempi impongono che fosse una suprematista nera. Il ramo paterno? Segato. Con Saloneha voluto Alison Saar – queste le sue parole – “rompere con l’immagine dell’uomo bianco standard che si trova nella maggior parte dei monumenti e delle sculture”. C’è il wokismo, questo razzismo anti-bianco e questo sessismo che si presenta sotto le spoglie della diversità.

“L’uomo bianco standard” ? Lasciamo che Alison Saar vada a vedere davanti all’Opera, dove le donne ballano. Lasciatela andare a contemplare il timpano di Notre-Dame, dove troverà donne e santi, che per definizione non sono affatto «norme». Andate a vedere le donne di Maillol alle Tuileries, la statua di Giovanna d’Arco alla Place des Pyramides, la La libertà che illumina il mondo alla fine dell’Allée des Cygnes, e altri. Tutte queste donne hanno sicuramente un difetto agli occhi di Alison Saar, quello di essere bianche – o, nel caso della Vergine, ebree, il che, dal 7 ottobre, sembra un’aggravante.

Donne nere a Parigi

Quindi lasciamo che Saar entri nel 17e distretto vedere la statua di Solitudineeroina della lotta contro la schiavitù. Solitudine è presentato come “la prima statua di una donna nera a Parigi”. La falsità è significativa. Vicino all’Osservatorio, il Fontana delle quattro parti del mondo presenta quattro donne: Africa, America, Asia, Europa. L’America non è rappresentata da uno yankee né da un pioniere, ma da una donna nativa americana. Alla sua caviglia, ilAfrica indossa una catena spezzata, simbolo della lotta alla schiavitù. Il monumento risale al 1870.

Asia (di Falguière) e Africa (di Delaplanche), due delle sei belle e belle sculture del Parvis d’Orsay. ©Samuel Martin

Poco dopo, davanti al museo d’Orsay, un bellissimo complesso artistico creato per l’Esposizione Universale non dice altro che “l’unità di tutta l’umanità nella nostra diversità”, per parlare come il presidente del CIO. Sei donne. Sei continenti. Ancora qui, America non è un discendente di immigrati europei ma un nativo americano. Queste donne sono moderne. L’Europa è in modalità “No Bra”, la tendenza attuale in cui l’assenza di reggiseno afferma la libertà delle donne. Gli altri sono in topless. Non è il 2024, è il 1878.

No, in realtà le donne “razzializzate”, come dicono ignominiosamente nella loro neolingua, non hanno aspettato che Alison Saar e altri artisti ufficiali esistessero a Parigi. Ma, lungi dal essere d’accordo con noi, Alison Saar ci direbbe che questi Africa e questi Asia hanno il difetto congenito di essere stati creati da… uomini bianchi. Ci torniamo sempre. Il CIO e il Comune di Parigi reagiscono molto bene a questo razzismo. Purché sia ​​entusiasta della convivenza!

Stampa, salva o invia questo articolo

-

PREV A Monaco Pier Paolo Pasolini, amante della pittura e icona degli artisti
NEXT Quali sono le principali tendenze del design per gli uffici per il 2024?