Israele ha affermato in una lettera ufficiale inviata all’amministrazione Biden a metà novembre che non intendeva sfollare con la forza i palestinesi dal nord di Gaza né affamare la popolazione civile, secondo una copia della lettera ottenuta da Walla mercoledì.
Nonostante le assicurazioni di Israele, gli alti funzionari dell’amministrazione Biden sono molto preoccupati che l’esercito israeliano non permetterà a decine di migliaia di civili palestinesi fuggiti dal nord di Gaza, in particolare da Jabaliya, di tornare a casa.
I funzionari hanno anche espresso preoccupazione per il fatto che gli impegni di Israele potrebbero diventare discutibili una volta che l’amministrazione Trump entrerà in carica e la minaccia di trattenere gli aiuti militari statunitensi non sarà più all’ordine del giorno.
La lettera israeliana è stata inviata in risposta a un ultimatum emesso il 13 ottobre dal segretario di Stato Antony Blinken e dal segretario alla Difesa Lloyd Austin riguardo alla crisi umanitaria a Gaza. La situazione nel nord della Striscia di Gaza è stata una delle principali preoccupazioni sollevate dall’amministrazione Biden nella lettera.
Il termine dell’ultimatum è scaduto mercoledì scorso. Se l’amministrazione Biden avesse stabilito che Israele non aveva adottato misure sufficienti per aumentare gli aiuti a Gaza, gli Stati Uniti avrebbero potuto sospendere le consegne di armi a Israele secondo la legge statunitense.
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