Crollo del viadotto della metropolitana di Tolosa: è tempo di ricostruzione legale

Crollo del viadotto della metropolitana di Tolosa: è tempo di ricostruzione legale
Crollo del viadotto della metropolitana di Tolosa: è tempo di ricostruzione legale
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l’essenziale
Per questo mese di giugno è prevista la ricostruzione del crollo del viadotto della metropolitana di Labège, che ha provocato una morte il 4 aprile. Il cantiere, fermo su questo tratto del tracciato, potrebbe riprendere subito.

Sul posto non è cambiato quasi nulla. Nonostante le recinzioni, possiamo ancora vedere gli enormi blocchi di cemento – elementi del peso di 50 tonnellate – che sono caduti tra due piloni del viadotto della metropolitana in costruzione il 4 marzo a Labège, uccidendo un dipendente di Bouygues e ferendo altri tre dipendenti la struttura.

La scena, congelata, è stata messa sotto sigillo dai giudici, il tempo di svolgere indagini sulle quali non trapela nulla. Per i professionisti dell’edilizia, a cominciare da Bouygues, la tragedia, al momento in cui si è verificata, sembrava incomprensibile in quanto la tecnica utilizzata è collaudata, puntelli che sostengono i blocchi di cemento posizionati utilizzando una gru. Per un motivo che rimane sconosciuto, i supporti del grembiule hanno ceduto.

Secondo le nostre informazioni, la ricostituzione, prevista fin dall’inizio, avverrà nel mese di giugno. I due esperti nominati dal gip hanno concordato l’operazione e la modalità di analisi dei risultati.

Più che una ricostruzione vera e propria, si tratta di una simulazione, sul terreno, in cantiere, dei diversi elementi coinvolti nell’incidente. Se l’intero sito è stato mappato e digitalizzato mediante droni e laser fin dall’inizio delle indagini affidate alla sezione ricerche della gendarmeria, questa ricostruzione sarà senza dubbio decisiva per comprendere lo scenario della tragedia.

Programma sotto controllo

Il cantiere, fermo in questo tratto di linea, a una ventina di metri nei pressi della futura stazione Diagora, potrà riprendere subito, a fine giugno, inizio luglio? Questo è quanto affermano le aziende e il titolare del progetto, Tisséo Collectivités. A patto che la giustizia dia il via libera.

Poco dopo l’incidente, Jean-Michel Lattes, presidente dell’ente organizzatore dei trasporti pubblici, ha dichiarato che, data la tragedia, si rifiutava di porre la questione del ritardo nell’orario. Poi si è detto ottimista sulla capacità delle imprese di recuperare il tempo perduto. Il tratto del viadotto interessato non presenta teoricamente alcuna difficoltà.

Su tutti gli altri tratti della linea lunga 27 chilometri, compreso il tratto del viadotto, i lavori sono ripresi rapidamente dopo il crollo. È visibile a Labège proprio sulla parte aerea del percorso. A Montaudran e Colomiers sono arrivati ​​i primi pezzi per due delle cinque fresatrici per tunnel.

Tre indagini in corso

Silenzio radiofonico. Interrogata questo giovedì in merito all’inchiesta sul crollo del viadotto della linea C della metropolitana a Labège il 4 marzo, che ha provocato la morte di un dipendente di Bouygues e il ferimento di altri tre, la Procura di Tolosa non ha voluto esprimersi. Rimandando quindi un’eventuale comunicazione a dopo, quando l’indagine sarà ufficialmente conclusa. Il 25 marzo, tre settimane dopo la tragedia, le indagini sono state affidate a un gip, come avviene per le indagini che richiedono numerosi accertamenti. “Numerosi accertamenti sono stati e saranno avviati”, ha affermato la Procura. Nel cantiere del lotto n. 7 della linea C della metropolitana, vinto dal gruppo Bouygues TPRF, Bouygues TP, Baudin-Châteauneuf e Soletanche Bachy, l’incidente ha ovviamente suscitato shock. Ma sorprese anche perché la costruzione del viadotto si basava su una tecnica collaudata più volte. In questo preciso punto la metropolitana passerà sotto una linea ad alta tensione, quindi è stato grazie al puntellamento che i pezzi di cemento da 50 tonnellate sono stati gradualmente assemblati utilizzando una gru. L’indagine dovrà determinare il motivo per cui questi supporti metallici, che al principiante sembrano impalcature, hanno ceduto. Il pubblico ministero Samuel Vuelta-Simon il giorno del crollo parlò del cedimento di un cric. Sui supporti sono posizionati diversi martinetti per regolare con precisione i blocchi insieme. Oltre all’inchiesta giudiziaria ci sono altre due inchieste. Uno viene effettuato internamente a Bouygues. L’altro è stato affidato all’Ispettorato del Lavoro per possibili violazioni del Codice del Lavoro.

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