C’è una probabilità del 98% che i prossimi 4 anni saranno una fornace per l’umanità. Un colpevole: El Niño

C’è una probabilità del 98% che i prossimi 4 anni saranno una fornace per l’umanità. Un colpevole: El Niño
C’è una probabilità del 98% che i prossimi 4 anni saranno una fornace per l’umanità. Un colpevole: El Niño
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Notizie JVTech C’è una probabilità del 98% che i prossimi 4 anni saranno una fornace per l’umanità. Un colpevole: El Niño

Pubblicato il 23/05/2024 alle 22:30

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Il mondo vivrà un periodo di caldo senza precedenti, con temperature che potrebbero raggiungere record storici. Questa è la conclusione allarmante di uno studio condotto dall’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM). Il colpevole ha un nome: El Niño. Questo fenomeno climatico è appena iniziato e i suoi effetti sul clima sono devastanti.

El Niño: inizia un violento fenomeno climatico

Il titolo di questo articolo potrebbe sembrare un po’ allarmista, ma si basa su fatti scientifici: sì, c’è una probabilità del 98% che i prossimi quattro anni saranno estremamente caldi. Allo stesso modo, è quasi certo che i prossimi quattro anni presi insieme sono di gran lunga i 4 anni più caldi della storia moderna (in media). Quindi sì, stiamo assistendo ad un aumento globale e progressivo delle temperature dovuto al riscaldamento globale. La singolarità del momento, ciò che cambia e accelera tutto per i prossimi 4 anni, è il fenomeno El Niño. Il “ragazzino” è appena arrivato, e il pianeta rischia di sentirlo passare.

Cominciamo quindi dalle basi: cos’è El Niño? El Niño è l’esempio perfetto dello stretto legame tra temperatura dell’oceano e circolazione atmosferica. Questo fenomeno climatico noto come El Niño-Southern Oscillation (o ENSO, per la sua sigla in inglese) è legato a un ciclo di variazione della pressione atmosferica globale tra le zone orientali e occidentali del Pacifico, chiamato “Southern Oscillation”. Questo fenomeno è ciclico (anche se alquanto irregolare) e ha un forte impatto sul clima globale. Questo ciclo è composto da due fasi alternate: una fredda, “la Niña” e l’altra calda, “El Niño”. Quando La Niña si allontana e arriva El Niño, come accade ora, le temperature superficiali nell’Oceano Pacifico aumentano significativamente a causa dell’assenza di alisei rinfrescanti.. Una cosa tira l’altra: le temperature globali stanno registrando un forte aumento. Pertanto, è quasi sempre durante i periodi di “El Niño” che la Terra ha vissuto i suoi peggiori episodi di ondata di caldo. Capite quindi perché l’OMM lancia l’allarme.

Quale impatto sulle nostre vite?

Le prime conseguenze di El Niño si stanno già manifestando nel Nord Atlantico. Facciamo un esempio concreto: Gli Stati Uniti sudoccidentali stanno attualmente affrontando la più grave siccità degli ultimi 1.200 anni. Le dighe producono fino a volte meno energia a causa del livello dell’acqua, i raccolti dei contadini sono compromessi… questa siccità ha un impatto concreto sulla vita di persone come te e me. La scienza aveva previsto tutto questo, ma in genere i governi non hanno agito di conseguenza.

Quando viene dalla Francia? Perché sì, l’impatto di El Niño varia da regione a regione. Secondo l’AEMET, l’Agenzia meteorologica spagnola, El Niño prosciuga alcune parti del globo mentre altre vengono inondate da piogge torrenziali. Nessuna di queste due situazioni è invidiabile per le popolazioni. Per quanto ci riguarda, è ovvio che la Francia si trova molto distante dal Pacifico equatoriale. Pertanto, gli effetti reali di El Niño sono molto meno evidenti che in altri angoli del pianeta. Detto questo, dall’analisi dei precedenti episodi di El Niño emerge un’osservazione ricorrente: oltre alle estati torride, la Francia dovrebbe avere diritto ad autunni (molto) piovosi. El Niño porta nella nostra regione geografica una circolazione subtropicale più forte del normale. Ciò crea condizioni favorevoli (soprattutto quando l’oscillazione del Nord Atlantico è negativa) affinché le tempeste atlantiche raggiungano la Francia, soprattutto nel sud-ovest del paese.

Concludiamo con le nuove parole di uno scienziato. Il climatologo e vulcanologo Bill McGuire ha espresso una grande preoccupazione. Per lui, “Il mondo non è preparato”. Come prova, adduce il fatto che le ondate di caldo del 2022 sono state nel complesso gestite molto male, anche se queste ondate di caldo sono state mitigate da La Niña. Le tendenze più pessimistiche dei climatologi tendono purtroppo a trovare conferma e, per McGuire, il 2022 è stato solo un avvertimento: il peggio è davanti a noi. Il ragazzino potrebbe causare gravi disastri umanitari.

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