Il morale dei leader aziendali risente dell’inflazione e dell’incertezza economica

Il morale dei leader aziendali risente dell’inflazione e dell’incertezza economica
Il morale dei leader aziendali risente dell’inflazione e dell’incertezza economica
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Il contesto economico, ancora cupo, incoraggia le aziende siano prudenti. Secondo “ La Grande Consultazione degli Imprenditori », effettuato in aprile da OpinionWay per CCI France, i manager sono più ottimisti sulle prospettive della propria azienda (72%, + 2 punti rispetto a marzo) che sull’economia francese nel suo complesso (20%, -2 punti) . Nonostante un livello relativamente elevato, l’ottimismo delle imprese rimane fragile, come dimostra l’indicatore che sintetizza la fiducia nell’evoluzione economica e la valutazione della situazione attuale, che si attesta a 83, un punto in meno rispetto a marzo e quattro in meno rispetto a gennaio. Nel dettaglio, il 39% delle aziende ritiene la situazione attuale migliore rispetto a ieri, la stessa percentuale la trova” molto bene al momento » e il 22% crede che il futuro sarà migliore.

Ottimismo a mezz’asta

Se il problema dell’inflazione resta ben presente nella mente dei leader, sembra preoccuparlo meno. Così l’81% di loro (-3 punti rispetto a marzo) si fa vedere” ancora più attenti del solito ai loro incaricati “. Ma il 48% teme ancora conseguenze negative sulla redditività della propria attività (+1 punto) e il 35% incontra difficoltà a farsi pagare puntualmente dai propri clienti (-1 punto). Meno di loro (32%) temono che l’inflazione li costringa a ridurre la remunerazione (-7 punti). Sul fronte occupazionale le intenzioni restano stabili, con il 76% delle aziende che prevede di mantenere la propria forza lavoro nei prossimi 12 mesi, il 18% di aumentarla e solo il 6% di ridurla.

L’INSEE conferma, nel suo comunicato stampa pubblicato il 25 aprile, che il morale dei dirigenti d’impresa resta fiacco. L’indicatore del clima economico peggiora in tutti i settori, ad eccezione del commercio al dettaglio. Le prospettive per l’attività sono significativamente meno favorevoli mentre la ripresa dei consumi stenta a concretizzarsi. L’indicatore dedicato è sceso leggermente a 99 (-1 punto rispetto a marzo), al di sotto della sua media storica, riflettendo una rinnovata preoccupazione tra i padroni di fronte a un contesto economico sconvolto, persino imprevedibile alla luce delle tensioni internazionali.

Persistenti incertezze nel settore

Nell’industria l’indice del clima imprenditoriale peggiora” fortemente » ad aprile: a 100 punti, è sceso di tre punti rispetto al mese precedente, riflettendo una maggiore cautela da parte dei manager intervistati. La loro opinione sugli ordini, globali ed esteri, mostra un forte calo, mentre le prospettive di produzione per i prossimi tre mesi peggiorano leggermente. L’incertezza economica avvertita dai leader aziendali rimane stabile. Il clima economico si sta deteriorando nella maggior parte dei settori industriali, ad eccezione dell’industria alimentare. Il calo è particolarmente pronunciato nella produzione di beni d’investimento e di automobili, che ha raggiunto il livello più basso dall’agosto 2022.

Disparità nei servizi

La stessa tendenza si osserva, nel complesso, nei servizi. Il clima economico si è nuovamente incupito in aprile: anche l’indicatore che lo sintetizza ha perso tre punti in un mese, soprattutto a causa del calo della fiducia sulle prospettive degli affari. La situazione sta peggiorando nell’informazione-comunicazione e nelle attività specializzate ma sta migliorando nel trasporto stradale di merci, e nel settore ricettivo e della ristorazione che mostra un chiaro rimbalzo della fiducia, raggiungendo il livello più alto da luglio 2023.

Inoltre, il mercato del lavoro continua a mostrare capacità di tenuta. L’indicatore del clima occupazionale è migliorato di un punto portandosi a 102, rimanendo quindi al di sopra della sua media di lungo periodo (100). Questo aumento si spiega soprattutto con l’ottimismo delle aziende del settore dei servizi, escluse le agenzie di lavoro interinale, che prevedono un aumento della loro forza lavoro nei prossimi mesi.

Aïcha BAGHDAD e BL

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