Sanofi sceglie finalmente CD&R per la vendita di Opella, Bpifrance prende il 2% delle azioni

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(AOF) – Nuova svolta nella soap opera Doliprane. Sanofi (-0,60% a 100,22 euro) ha annunciato di aver avviato trattative esclusive per la vendita di una quota di maggioranza del 50% nella sua attività di prodotti per la salute dei consumatori Opella, produttore di Doliprane, alla società di capitale americana Clayton Dubilier & Rice (CD&R ) investimento. La banca pubblica d’investimento Bpifrance parteciperà come azionista di minoranza con circa il 2%, dopo un accordo raggiunto con il governo francese. Questi annunci sono accompagnati dall’aumento dell’obiettivo di profitto di Sanofi per il 2024.

I ministri Antoine Armand (Economia) e Marc Ferracci (Industria) hanno annunciato questa mattina la firma di un accordo tripartito tra Sanofi, CD&R e il governo, per “garantire gli impegni ottenuti dallo Stato in termini di mantenimento dell’occupazione, della produzione, delle sedi e degli investimenti di l’azienda Opella”.

L’accordo prevede in particolare la tutela dell’occupazione in Francia con “una sanzione di 100.000 euro per posto di lavoro eliminato per licenziamento forzato” e un “obiettivo specifico” di investimenti in Francia di 70 milioni di euro cumulativi nei prossimi cinque anni, con una ” sanzione pecuniaria” prevista “in caso di difformità”.

Dopo un’indiscrezione di Bloomberg di fine settembre che rivelava l’identità dei due pretendenti, CD&R e PAI Partners, il processo si è accelerato dieci giorni fa con l’annuncio da parte di Sanofi di trattative con CD&R. Le proteste che ne sono seguite sul tema della sovranità industriale, in particolare per quanto riguarda il Doliprane della Opella, hanno spinto l’esecutivo a intervenire nelle discussioni.

Alla fine della scorsa settimana, la stampa ha affermato che il consiglio di amministrazione di Sanofi aveva ricevuto un’offerta migliorata da parte del fondo francese PAI Partners per l’acquisto di Opella. Alla fine fallì.

La valutazione di Opella si basa su un valore aziendale di circa 16 miliardi di euro, che corrisponde a circa 14 volte l’Ebitda stimato per il 2024.
La transazione proposta dovrebbe avvenire non prima del secondo trimestre del 2025 e rimane soggetta alla conclusione di accordi definitivi e processi aziendali appropriati, nonché alle consuete approvazioni normative.

Sanofi specifica che i proventi della transazione saranno utilizzati in conformità con le sue attuali priorità di allocazione del capitale, compreso il ritorno agli azionisti.

Sanofi più ottimista sulle sue prospettive

Parallelamente a questi annunci, Sanofi ha rivisto al rialzo le previsioni sugli utili per azione (EPS) per il 2024 a causa di “una forte performance prevista nel terzo trimestre”. Verrà dettagliato nell’ambito dei risultati del terzo trimestre del 2024, che saranno pubblicati il ​​25 ottobre.

Sulla base del vecchio perimetro, inclusa Opella, Sanofi prevede che la crescita sarà compresa tra una crescita stabile e una crescita bassa a una cifra a valute costanti, rispetto alla stabilità a valute costanti precedentemente stabilita.

Secondo il nuovo perimetro, esclusa Opella, l’EPS preliminare delle attività nel 2023 è stato di 7,25 euro. Sanofi prevede per il 2024 una crescita dell’EPS aziendale pari ad almeno un intervallo basso a una cifra a tassi di cambio costanti.

Per il 2025, Sanofi continua ad anticipare un forte rimbalzo dell’EPS derivante dalle attività a tassi di cambio costanti, sia sul vecchio che sul nuovo perimetro.

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