“L’America può rivendicare solo la paternità del jazz e del western”

-
>>

Clint Eastwood, a Cannes, per la presentazione di “Bird”, nel maggio 1988. -/AFP

Leggi più tardi Google Notizie Condividere

Facebook Twitter E-mail Copia collegamento

Inviare

Offri questo articolo

L’abbonamento ti consente di offrire gli articoli ai tuoi cari. E non solo: potrete consultarli e commentarli.

Tempo di lettura: 8 minuti.

Abbonato

Colloquio Nel 1988, Clint Eastwood ha presentato “Bird”, un film biografico su Charlie Parker. In questa intervista al “New Observateur”, l’attore-regista ha menzionato soprattutto il jazz, musica a cui si ispira e di cui è un fine conoscitore.

Il nuovo osservatore. Tragica coincidenza. All’epoca in cui presentavi a Cannes il tuo film dedicato a Charlie Parker, il trombettista Chet Baker, uno dei più grandi poeti del jazz, scompariva ad Amsterdam in circostanze che restano inspiegabili. Ma nessuno ne dubita, si tratta di un nuovo dramma causato dalla droga. La stessa maledizione colpisce ancora i jazzisti?

Clint Eastwood. Non lo so. Fortunatamente, le cose sono più facili per i jazzisti oggi che ai tempi di Charlie Parker. Chet Baker, come tutti i musicisti apparsi negli anni Quaranta e Cinquanta, ricevette tutto il peso della musica di Bird. Questa musica era così nuova, così forte che, indirettamente, incoraggiò un’intera generazione ad entrare nel mondo della droga. Ma lo stesso Parker non ha mai cercato di convertire gli altri…

Vuoi Per saperne di più di questo articolo?

L’iscrizione ti consente di visualizzare tutti gli articoli. E non solo: potrai commentarli e proporli ai tuoi cari.

Abbonati a 1€

Escluso: 1€
per 3 mesi

-

PREV In questa cittadina del Finistère, rue l’Abbé-Pierre prenderà il nome di un matematico
NEXT I visitatori del Regno spenderanno più di 24 miliardi di dollari nella prima metà del 2024