devi (ri)vedere questo slasher esagerato su un clown psicopatico

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Proprio nel mezzo della scatola Terrificatore 3torna al primo Terrificante.

Con il suo clown assassino che sarebbe passato Quello da Stephen King per un chierichetto, Terrificatore 2 ha fatto notizia negli Stati Uniti. Aiutato dal passaparola che ricorda il periodo d’oro del cinema di sfruttamento negli anni ’80 e dalla promozione basata sui sacchetti per il vomito, aveva superato di gran lunga la soglia dei 10 milioni di dollari di entrate…per un budget di 250.000 poveri dollari, e nonostante la mancanza di classificazione MPAA!

Due anni e due milioni di dollari dopo, la terza opera sta per conquistare il botteghino mondiale (in Francia è già iniziato!), raggiungendo un pubblico ancora più vasto, che non sapeva necessariamente cosa avrebbe riservato su di esso. La saga è davvero speciale, poiché è effettivamente uscita dai bassifondi dello splatter rotto, frequentati da una nicchia di cinefili amanti della buona salumeria. Uno sguardo alla prima parte, pubblicata nel 2016.

Terrificante: fotoTerrificante: foto
Il film (a sinistra) e il pubblico (a destra)

Buzz il clown

Passò relativamente inosservato in Francia, finché la fama del seguito non arrivò nei nostri paesi, Terrificante aveva infatti fatto una forte impressione sugli appassionati del cinema gore americano, per due ragioni. Prima di tutto, è un vero shock : un film ultra-rotto, molto, molto indipendente ($ 35.000 l’orologio, chi potrebbe dire di meglio?) Progettato esclusivamente per svelare metri di coraggio.

In secondo luogo, descrive un personaggio entrò subito nel pantheon degli uomini neri: Arte il clown.

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Sorpresa, figlio di puttana!

Pensato per essere l’antitesi del coloratissimo e loquace Grippe-sous del primo adattamento di QuelloArt in realtà nasce nel suo primo cortometraggio Il Nono Cerchioprima di avere diritto alla propria corte, Terrificante. La sua prima apparizione in un lungometraggio risale al Tutta la vigilia di Ognissantiun film di sketch che raccoglie Il Nono Cerchio, Terrificante e un’altra storia inedita.

Ma è ovviamente il Terrificante del 2016 che lo ha fatto davvero conoscerenei panni dell’attore David Howard Thornton, al quale deve molto.

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Non è un portafortuna

E capiamo perché: mimo muto e clown triste che resta fedele alla sua arte, anche quando la preda gli si rivolta contro, fino ad adocchiare il soprannaturale, mostra carisma immediato. Ciò dimostra semplicemente che un buon trucco e una buona recitazione possono trascendere anche il budget più microscopico. Certo, i limiti di uno scenario incidentale (e quindi del tutto inesistente), di un montaggio un po’ semplicistico e di una fotografia un po’ amatoriale sono evidenti, ma la sua presenza prevale.

Naturalmente, gli effetti cruenti, creati dallo stesso regista, dovevano essere all’altezza. E ha abbastanza successo. Una scena in particolare ha reso famoso il film: attenzione, spoiler –: la scena della sega, dove il buon vecchio Art taglia longitudinalmente una povera giovane donnaattaccando (dettaglio morboso e geniale) in particolare sul suo cranio, molto più resistente del previsto.

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E per buona misura…

Abusi che costituiscono la vera protagonista di questo modestissimo splatter. Nei seguiti, Damien Leone cercherà di sviluppare un po’ della mitologia attorno all’Arte, con più o meno successo. Per vedere cosa ne farà Terrificante 4sul quale ha già annunciato di lavorare.

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