Il Marocco prevede di produrre 3.000 MW di gas naturale entro il 2030

Il Marocco prevede di produrre 3.000 MW di gas naturale entro il 2030
Il Marocco prevede di produrre 3.000 MW di gas naturale entro il 2030
-

Il Marocco continua a rafforzare il proprio impegno per una transizione energetica sostenibile puntando sul gas naturale come leva per aumentare la propria capacità di produzione di energia elettrica. Entro il 2030, il Paese prevede di aggiungere 3.000 megawatt alle infrastrutture esistenti, ha rivelato Tarik Hamane, direttore generale dell’Ufficio nazionale per l’elettricità e l’acqua potabile (ONEE), durante un’intervista alla stampa.

Questo aumento della capacità termica a gas naturale comporterà in particolare l’estensione del “ Tahaddart » nel nord del Marocco, nonché dalla costruzione della nuova centrale elettrica « Al Wahda » al centro del Regno. Inoltre, secondo Hamane, è allo studio un altro progetto per una centrale termoelettrica, la cui attuazione potrebbe concretizzarsi a breve termine.

Il direttore generale ha annunciato anche la realizzazione di una linea di trasmissione di energia elettrica pulita, con una capacità di 3.000 megawatt, che collegherà il sud del Paese al centro per oltre 1.400 chilometri. Per questo ambizioso progetto sarà stanziato un investimento di 18 miliardi di dirham (circa 1,8 miliardi di dollari). La selezione del consorzio di imprese che sarà responsabile della sua realizzazione dovrebbe essere finalizzata al più tardi all’inizio del prossimo anno.

Per sostenere questa transizione energetica, Hamane ha sottolineato l’importanza di aumentare le capacità di produzione attraverso le energie rinnovabili e di sviluppare infrastrutture di stoccaggio. Allo stesso tempo, ha insistito sulla necessità di modernizzare e potenziare le centrali termoelettriche esistenti alimentate a gas naturale, costruendone di nuove.

Ad oggi le centrali elettriche alimentate a gas naturale, prevalentemente importato, rappresentano il 7% del mix elettrico nazionale con una capacità installata di 834 megawatt. Tuttavia, il carbone rimane la principale fonte di energia, rappresentando quasi il 34% della produzione nazionale. Il Marocco produce attualmente 100 milioni di metri cubi di gas naturale all’anno dai giacimenti sull’Atlantico, ma queste riserve si stanno esaurendo, costringendo il Paese a importare quasi un miliardo di metri cubi per soddisfare la domanda nazionale.

Il Regno ha chiaramente definito le sue ambizioni energetiche per il futuro, tra cui la riduzione delle emissioni di gas serra del 45,5% e l’aumento della quota di energie rinnovabili al 52% nel mix energetico entro il 2030. Nonostante questi obiettivi, gli investimenti nel gas naturale rimangono una priorità, data la sua ruolo nella stabilità della rete energetica. Questo combustibile fossile, pur essendo inquinante, è considerato il meno dannoso della sua categoria.

In un’intervista a Bloomberg, Leila Benali, ministro della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile, ha rivelato che il Marocco prevede di investire circa 40 miliardi di dirham nel settore del gas nei prossimi anni. Secondo lei, questo investimento mira a compensare l’intermittenza delle energie rinnovabili preparando al tempo stesso il Paese all’emergere di un’economia dell’idrogeno, con particolare attenzione alla produzione di ammoniaca verde e metanolo.

In questa dinamica, il Marocco ha annunciato lo scorso aprile l’intenzione di costruire tre stazioni di rigassificazione del gas naturale liquefatto (GNL) a breve, medio e lungo termine. Una di queste stazioni sarà situata nel porto di Nador, sul Mar Mediterraneo, mentre le altre due saranno sulla costa atlantica, secondo la strategia definita dal Ministero della Transizione Energetica e dello Sviluppo Sostenibile.

Così, pur affermando la propria posizione di leader regionale nel campo delle energie rinnovabili, il Marocco continua a fare affidamento sul gas naturale per garantire la flessibilità e la sicurezza del proprio sistema energetico, in attesa che le innovazioni future nel campo dell’idrogeno stiano pienamente decollando.

-

PREV Il Premio Nobel per la Biomedicina 2024 assegnato a 2 scienziati americani per la scoperta dei microRNA
NEXT Questa composta piccante di pere è lo spuntino autunnale che stavi aspettando – Masculin.com