Energia: a febbraio la bolletta elettrica calerà, ma meno del previsto, la caldaia a gas sarà tassata di più

Energia: a febbraio la bolletta elettrica calerà, ma meno del previsto, la caldaia a gas sarà tassata di più
Energia: a febbraio la bolletta elettrica calerà, ma meno del previsto, la caldaia a gas sarà tassata di più
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La misura porterebbe allo Stato 3 miliardi di euro e riguarderà tutte le famiglie e le imprese, ad eccezione dei grandi industriali. “Un aumento delle tasse si applica a tutti, sia su una tariffa regolamentata che su un’offerta di mercato», sottolinea un fornitore.

L’importo di questa tassasupererà l’importo pre-crisi ma garantirà una riduzione del 9% per le famiglie con tariffe di vendita regolamentate (TRV) o contratti indicizzati a tale TRV», ha assicurato una fonte a Bercy.

Se i prezzi dell’energia elettrica sono scesi drasticamente sui mercati, i 22,4 milioni di famiglie e imprese con contratti a tariffa regolamentata (il 56% degli abbonati) a febbraio ne beneficeranno meno del previsto.

La Commissione per la Regolazione dell’Energia (CRE) prevedeva ancora il mese scorso un calo della “almeno il 10%» della bolletta elettrica nell’ipotesi di un rientro dell’imposta a 32 euro per MWh. Nei mesi scorsi l’ex ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, aveva promesso una riduzione dal 10% al 15%.

Resta ancora da decidere l’importo della tassa. “Per tenere conto dell’elevata incertezza sui prezzi al netto delle tasse (il costo dell’elettricità stessa, ndr) che durerà fino alla fine di dicembre 2024, si fa riferimento a un decreto che determina l’importo dell’accisa», Indica la cartella stampa della bozza di bilancio. Sarà a febbraio, secondo Bercy.

Dividendo FES

Il gruppo elettrico, posseduto al 100% dallo Stato, dovrà contribuire con 2 miliardi di euro attraverso il pagamento di un dividendo al suo unico azionista. La misura è stata inclusa nella legge finanziaria per sostituire un meccanismo di tassazione degli strumenti di produzione (centrali elettriche delle società energetiche), una soluzione che aveva scatenato una protesta nel settore energetico, che temeva una minaccia per i suoi investimenti nell’elettricità senza emissioni di carbonio.

Fine dell’Iva ridotta sulle caldaie a gas

Per rispettare le normative europee e gli obiettivi di decarbonizzazione della Francia, la bozza di bilancio prevede di escludere le caldaie a gas dal campo di applicazione dell’Iva ridotta al 5,5% o al 10%: saranno ora tassate con l’aliquota piena del 20%. Guadagno sperato per il governo: 200 milioni di euro, ma”una tassazione eccessiva controproducente, rischiosa e ingiustificata, soprattutto per le famiglie più povere», ha denunciato Jean-Charles Colas-Roy, presidente di Coénove (settore gas), prima della pubblicazione del bilancio. Ogni anno in Francia vengono vendute circa 400.000 caldaie a gas.

Controllo energetico: nuovi criteri

Il governo vuole rivedere i criteri per il pagamento dell’assegno energetico e propone nuove condizioni di ammissibilità. Fino ad ora, le famiglie ammissibili venivano identificate sulla base del reddito e dell’imposta sull’abitazione (per determinare l’occupazione). Tuttavia, questo è scomparso nel 2023 per le residenze principali. D’ora in poi, per determinare i beneficiari, l’amministrazione si baserà sull’incrocio tra il numero del punto di consegna dell’energia elettrica dell’abitazione e il reddito imponibile di riferimento del nucleo familiare di cui uno dei dichiaranti è titolare del contratto elettrico.

Prezzo regolamentato dell’elettricità nucleare

La legge finanziaria propone di definire il nuovo quadro per la regolamentazione del prezzo dell’elettricità nucleare, in sostituzione del sistema attuale che scade il 1° gennaio 2026. Quest’ultimo ha consentito ai consumatori di beneficiare di volumi di elettricità nucleare a basso costo grazie a un prezzo amministrato. Dato che in futuro EDF dovrà vendere tutta la sua produzione di elettricità sui mercati nel 2026, lo Stato vuole istituire un meccanismo per detrarre una parte del reddito di EDF quando supera un certo “la cosiddetta soglia “tassativa”.”, al fine di ridistribuirlo ai consumatori. L’obiettivo: fornire ai consumatori prezzi stabili e vicini ai costi di produzione. “L’intero ricavato così riscosso sarà destinato a finanziare il meccanismo di riduzione del prezzo al consumatore finale.”, secondo la cartella stampa del disegno di legge.

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