Secondo i dati finali pubblicati venerdì, l’inflazione in Germania è scesa significativamente a settembre, raggiungendo il livello più basso da febbraio 2021, rafforzando le aspettative di un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE a ottobre.
Su base annua l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’1,6%, ovvero 0,3 punti in meno rispetto ad agosto, rileva l’istituto di statistica Destatis. I prezzi sono rimasti stabili (0,0%) per un mese.
L’indice armonizzato dei prezzi, utilizzato dalla Banca Centrale Europea (BCE), è aumentato dell’1,8% su un anno, al di sotto dell’obiettivo del 2,0% auspicato dall’istituto.
“L’ulteriore calo dei prezzi dell’energia ha frenato il tasso d’inflazione in settembre più fortemente che nei mesi precedenti”, ha commentato Ruth Brand, presidente di Destatis, in un comunicato stampa.
I prezzi dell’energia sono scesi del 7,6% su un anno, anche più che in agosto (-5,1%). L’inflazione al netto di alimentari ed energia, attentamente monitorata dalla BCE, è stata del 2,7% a settembre, rimanendo ben al di sopra dell’inflazione complessiva.
I prezzi dei servizi, un settore ad alta intensità di manodopera, hanno avuto “un effetto inflazionistico”, aumentando del 3,8% a settembre, dopo il 3,9% dei tre mesi precedenti, sottolinea Brand.
I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati dell’1,6%, con aumenti marcati per l’olio d’oliva (+29,6%) e il burro (+29,3%).
A settembre, nella zona euro si è confermata la tendenza alla disinflazione e la BCE ne terrà conto giovedì prossimo nella prossima riunione, decidendo la direzione dei suoi tassi principali, dopo averli già abbassati a settembre.
Molti osservatori prevedono ora un ulteriore calo dei tassi di interesse in ottobre, seguito da un altro in dicembre.
afp