È stato sorprendente vedere le foto di François Legault apparire sui nostri social network alla fine della settimana in compagnia delle personalità di cui tutto il mondo parla in questo momento.
Trump, Musk, Zelenskyj! Una tripletta. Il nostro Primo Ministro, in occasione della riapertura di Notre-Dame de Paris, ha parlato addirittura due volte con il presidente eletto, una volta per 10 minuti.
Sorridiamo nell’apprendere che ha potuto menzionare il suo amato “settore batterie” anche a Elon Musk, ideatore e fondatore di Tesla! Dopo aver espresso la solidarietà della nazione del Quebec al presidente dell’Ucraina attaccata.
Estremamente raro
Per il Quebec, a livello diplomatico, tutto ciò è estremamente raro. Un grande premio!
Perché le relazioni internazionali del Quebec lo sono L’arte dell’impossibileper riprendere il titolo (su suggerimento di René Lévesque) del grande saggio di Claude Morin, pubblicato nel 1987.
Ottawa ha sempre fatto di tutto perché “la provincia” non brillasse nel mondo.
A partire da Jean Lesage, nonostante tutto, i governi del Quebec hanno cercato di applicare la logica (federalista) della dottrina Gérin-Lajoie: ciò che qui è sotto la giurisdizione del Quebec è ovunque. Sanità, istruzione, ecc.
Solo che a Parigi, grazie al suo rapporto personale con il presidente Macron, Legault ha potuto discutere di altri argomenti: confini, dazi doganali, ecc. Ha addirittura fatto capire a Trump che anche lui da tempo allertava Trudeau sulla situazione alla frontiera!
Per una combinazione di circostanze, Legault si ritrovò l’unico rappresentante del dominio durante questo evento al quale erano presenti una cinquantina di capi di stato. Quasi quanto un vertice della Francofonia! Justin Trudeau ha scelto di restare a casa.
Precedente
È già arrivato un primo ministro del Quebec che può parlare direttamente con un presidente americano (POTUS)?
Johnson (Daniel) diede il benvenuto a Johnson (Lyndon B.) all’Expo 67 il 25 maggio 1967. Nel marzo 1985, durante un vertice Canada-Stati Uniti sulle piogge acide in Quebec, René Lévesque strinse la mano a Ronald Reagan. Il primo ministro del Quebec ha fatto i conti con “il suo ruolo cancellato”, titola Il diario.
L’ultimo incontro “PM-POTUS” ha avuto luogo nell’ottobre 1999: Lucien Bouchard ha poi parlato con Bill Clinton per 20 minuti, a margine del Forum delle Federazioni a Mont-Tremblant. Presenta la tesi sovranista. Clinton, nel suo discorso al forum, non sorprende che si sia schierato a favore del federalismo.
Si noti che nel 1999 il PQ PM era sul suo territorio. Non François Legault a Parigi nel 2024.
Nel 2001, al Summit delle Americhe in Quebec, il governo Chrétien impedì a Bernard Landry di parlare con George Bush.
Persino Jean Charest, Primo Ministro dotato nelle relazioni internazionali, non potrebbe mai parlare con un POTUS. Nel 2003, tuttavia, il suo breve scambio con il Segretario di Stato Colin Powell a New York fece notizia.
La prossima settimana, al Consiglio della Federazione – riunione dei primi ministri provinciali sulle minacce trumpiane – Legault potrà dire di essere riuscito ad avere un dialogo diretto con il presidente eletto.
Non cambia il mondo, mi dirà la gente, tranne che…