Recensione del film: House of Spoils (2024, Amazon Prime Video)

Recensione del film: House of Spoils (2024, Amazon Prime Video)
Recensione del film: House of Spoils (2024, Amazon Prime Video)
-

La casa del bottino // Di Bridget Savage Cole e Danielle Krudy. Con Ariana DeBose, Barbie Ferreira e Arian Moayed.

Casa del bottinoun film distribuito su Amazon Prime Video e prodotto da Blumhouse, ha suscitato il mio interesse per il suo concept intrigante che mescola gastronomia e suspense, nonché per la presenza di attori di talento come Ariana DeBose. Ma, dopo averlo visto, non posso fare a meno di rimanere deluso dal risultato finale. Se alcuni elementi del film riescono, il tutto fatica a convincere, sia per lo scenario poco credibile, sia per il ritmo discontinuo. Uno degli aspetti più riusciti del film è senza dubbio l’interpretazione di Ariana DeBose nel ruolo della protagonista. Premio Oscar, riesce a incarnare perfettamente uno chef alle prese con sfide sia professionali che personali. Eccelle particolarmente nelle scene in cui il suo personaggio precipita nella follia, rendendo questi momenti tanto inquietanti quanto accattivanti. Altri attori, come Barbie Ferreira e Marton Csokas, aggiungono un po’ di profondità alla storia, anche se i loro personaggi sono limitati da una trama che non permette loro di brillare pienamente.

Un’ambiziosa chef apre un ristorante in una proprietà remota dove deve affrontare il caos della cucina, i dubbi su se stessa… e una presenza inquietante che minaccia di sabotarla ad ogni passo.

Anche le scene di cucina sono ben girate, con particolare attenzione ai gesti tecnici e alla precisione della preparazione dei piatti. Tuttavia, per chi non è particolarmente interessato alla cucina, queste sequenze possono diventare presto ripetitive, perfino noiose, perché non sempre forniscono elementi narrativi significativi. Uno dei maggiori problemi di Casa del bottino sta nella sua trama. Difficile credere fin dall’inizio alla storia di questo chef che, con risorse irrisorie e una cucina fatiscente e infestata da muffe e scarafaggi, riesce ancora a creare ricette gastronomiche innovative. La mancanza di realismo danneggia l’immersione dello spettatore. Spesso ci chiediamo come riesca a cucinare in condizioni così sfavorevoli, senza che venga realmente spiegato.

Il film si basa su una sottotrama legata a una ex proprietaria presumibilmente strega, ma questa dimensione soprannaturale rimane sottosviluppata. Se questa idea avrebbe potuto portare un vero tocco di mistero e brivido, viene sfruttata in modo superficiale, il che lascia un’impressione di facilità di sceneggiatura. Tutto sembra possibile, ma nulla è realmente coerente o approfondito. Abbiamo l’impressione che il film si basi troppo su questo pretesto per giustificare gli strani eventi che vi accadono. La principale critica che si può fare Casa del bottino è il suo ritmo. Il film soffre di un’eccessiva lentezza, con ogni scena che va ben oltre il necessario. Certe azioni, che avrebbero potuto essere elaborate in pochi minuti, si trascinano creando una sensazione di vuoto. Il problema principale sembra essere la mancanza di materiale che duri per tutta la durata di un lungometraggio. Sotto molti aspetti, la storia sarebbe stata più adatta a un cortometraggio o a un episodio di una serie di circa 30 minuti.

Sfortunatamente, questa lentezza alla fine diventa noiosa e diventa difficile rimanere coinvolti nella trama. Il climax, solitamente l’elemento chiave di un film horror, qui è particolarmente deludente. Dopo aver atteso un accumulo di tensione che non arriva mai, la conclusione del film è deludente e priva di impatto. Lo spettatore, che ha già dovuto pazientare per tutto il film, si ritrova di fronte ad un finale poco brillante, che non fa altro che accentuare la frustrazione generale. Cosa fa Casa del bottino ancora più confusa è la sua incapacità di definire chiaramente se stesso. Sebbene classificato come film horror, non ne adotta realmente i codici. Le poche scene destinate a spaventare sono rare e poco sorprendenti. In realtà il film è più un dramma psicologico o un thriller, con un tocco di soprannaturale. Ma anche in questi registri non riesce a creare tensione o un’atmosfera sufficientemente coinvolgente da mantenere vivo l’interesse dello spettatore.

In diverse occasioni, ho avuto la sensazione che il film stesse cercando di mescolare troppi elementi disparati senza una vera direzione. Tra il dramma di uno chef in difficoltà, il mistero che circonda l’ex proprietario del ristorante e tocchi horror, nessuno di questi aspetti viene sfruttato appieno. Il risultato è un film che, tentando di fare troppo, alla fine non riesce a offrire nulla di veramente convincente. In sintesi, Casa del bottino è una delusione. Nonostante un cast eccellente e intenzioni lodevoli, il film non riesce ad affascinare, a causa di uno scenario troppo improbabile, di un ritmo disperatamente lento e di un finale poco brillante. I fan dei film di Blumhouse potrebbero trovare alcuni elementi divertenti, ma chi cerca un film horror originale e avvincente potrebbe rimanere amaramente deluso. Se ti piacciono i film incentrati sul cibo, potresti apprezzare le scene del cibo, ma per tutto il resto, purtroppo è meglio evitare questo film.

Nota: 2/10. Insomma, Blumhouse continua a produrre cibo per cani.

Uscito il 3 ottobre 2024 direttamente su Amazon Prime Video

-

PREV Questi 10 personaggi provengono da La 7a Compagnia, La Grande Vadrouille o da nessuno dei due?
NEXT Terrifier 3 esplode al botteghino francese dopo essere stato vietato ai minori di 18 anni