Tunisia e Giornata mondiale della libertà di stampa: sì alla libertà di stampa applicata ovunque, anche a Gaza

Tunisia e Giornata mondiale della libertà di stampa: sì alla libertà di stampa applicata ovunque, anche a Gaza
Descriptive text here
-

Il funerale del giornalista palestinese Mohammad Abou Hatab ucciso con undici membri della sua famiglia nella loro casa in seguito a un bombardamento israeliano a Khan Younes, nel sud di Gaza, il 3 novembre 2023 © Mahmud Hams/AFP

Un rapporto elaborato dall’organizzazione “Reporter Senza Frontiere” sulla libertà di stampa mostra un leggero miglioramento per la Tunisia, che guadagna tre posizioni nella classifica mondiale, passando da 121e classifica a 118e su un insieme di 180 paesi.

La Tunisia ha celebrato ieri, venerdì 3 maggio, la Giornata mondiale della libertà di stampa. In questa occasione, un rapporto annuale sulla libertà di stampa in Tunisia è stato presentato dal presidente dell’Unione nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt), Zied Dabbar, nel corso di una conferenza stampa.

Questo rapporto, redatto dall’organizzazione “Reporter Senza Frontiere”, mostra ancora un leggero miglioramento. La Tunisia è salita di tre posizioni nella classifica mondiale, passando da 121e classifica a 118e su un insieme di 180 paesi. L’accento è stato posto sugli sforzi da compiere per un migliore funzionamento dei media.

Alcuni spiegano le difficoltà incontrate dalla professione con l’attuale difficile periodo, descritto come eccezionale e transitorio, durante il quale il governo dà priorità alla lotta alla corruzione, al traffico e all’immigrazione clandestina.

Inoltre, più voci chiedono la modifica del decreto 54 e del suo articolo 24 presentata all’Assemblea dei rappresentanti del popolo (ARP). Gli autori che hanno avviato il testo dell’emendamento sono convinti che sia giunto il momento di rivederlo, al fine di garantire un funzionamento più sano dell’intero spazio mediatico. Anche se inizialmente in molti lo applaudirono, vedendolo come un modo per porre fine al fenomeno della diffamazione e dell’informazione infondata che esplose, ad un certo periodo, seminando discordia nella società.

All’epoca, alcuni partiti tentarono di sfruttare questa situazione in modo pernicioso e subdolo per portare avanti una propaganda dannosa per la Tunisia e per sollevare l’opinione internazionale contro lo Stato tunisino che continua, giustamente, a respingere ogni ingerenza straniera negli affari interni del Paese, grazie al sacrosanto principio della sovranità nazionale.

135 giornalisti uccisi la Striscia di Gaza

Questi critici hanno la memoria corta poiché sembrano dimenticare il trattamento inadeguato riservato da questi pseudo-difensori della libertà di stampa, quando si tratta di difendere i giornalisti palestinesi presi di mira dall’occupante israeliano.

È triste constatare che dal 7 ottobre, data in cui è iniziata l’aggressione israeliana, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 135 giornalisti, secondo il sindacato dei giornalisti palestinesi, mentre altri 1.500 sono stati sfollati. Loro e le loro famiglie conducono attualmente una vita di sofferenze, senza dimenticare il divieto di accesso a Gaza per i rappresentanti dei media stranieri.

Non è tutto. In Cisgiordania, più di 45 giornalisti palestinesi si trovano nelle carceri israeliane senza motivo. Solo perché trasmettevano al mondo gli abusi compiuti dagli scagnozzi di Netanyahu o le sofferenze subite ormai da più di sei mesi dalle popolazioni civili palestinesi.

Allo stesso modo, l’assassinio di Shireen Abu Akleh, uno dei volti più noti di Al Jazeera, ucciso a colpi di arma da fuoco mentre lavorava a Jenin, non sarà dimenticato presto.

E nonostante le prove materiali concrete inviate dallo stesso canale Al Jazeera alla Corte penale internazionale (CPI), nulla è stato fatto per sollevare il velo su questo assassinio in diretta, sapendo che le immagini video mostrano chiaramente Shireen Abu Akleh e i suoi colleghi presi di mira direttamente. dalle forze di occupazione israeliane l’11 maggio 2022.

In ogni caso è utile fare luce su tutte le violazioni della libertà di stampa. Affinché questo principio fondamentale abbia significato, deve applicarsi a tutti, ovunque.

-

PREV Hope Hicks e la difesa di “Melania”: punti chiave del processo Trump, giorno 11 | Processi a Donald Trump
NEXT Il tasso di applicazione della Legge sulla Programmazione Militare 2024-30 è per il momento solo del 30%.