Il tasso di applicazione della Legge sulla Programmazione Militare 2024-30 è per il momento solo del 30%.

Il tasso di applicazione della Legge sulla Programmazione Militare 2024-30 è per il momento solo del 30%.
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Una legge sulla programmazione militare [LPM] non consiste soltanto nel tracciare una traiettoria di bilancio per un dato periodo e specificare le capacità che le forze armate devono possedere rispetto ai loro contratti operativi: mira anche ad adottare varie misure legislative e regolamentari, che devono essere oggetto di un decreto attuativo per entrare in vigore.

Promulgata il 1° agosto 2023, dopo la censura di numerosi articoli da parte del Consiglio Costituzionale, la LPM 2024-30 comprende una quarantina di misure che riguardano la missione “Difesa”. Tuttavia, i decreti attuativi tardano ad essere pubblicati, cosa che ha stupito il deputato [LR] Fabrice Brun, in un’interrogazione scritta indirizzata al Ministero della Difesa lo scorso febbraio [et qui n’a toujours pas reçu de réponse à ce jour].

La LPM 2024-30, “pubblicata il 1° agosto 2023, ha visto oggi pubblicati solo 12 decreti sui 42 provvedimenti attuativi compresi in questo ordinamento legislativo, ovvero il 29% del totale effettivo”, aveva così fatto rimarcare il parlamentare, prima di sottolineare “l’importanza di questo testo per la difesa della nazione e della sovranità francese”.

Due mesi dopo, e quindi nove mesi dopo la promulgazione della LPM, la situazione è cambiata ben poco… Questa è in ogni caso l’osservazione formulata dalla Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato il 30 aprile. “La nuova legge sulla programmazione militare per gli anni 2024-2030 ha ricevuto, finora, un tasso di applicazione del 30%” ha indicato Cédric Perrin [LR]il suo presidente.

Nel dettaglio, sono stati emanati tre decreti nell’ambito del Capo I, relativi al rafforzamento del legame tra la Nazione e i suoi eserciti, tra cui uno riguardante la composizione dei consigli dipartimentali per i veterani e le vittime della guerra. Gli altri due riguardano il reclutamento di ex militari in servizio e la permanenza in servizio di militari per raggiunti limiti di età.

Dei cinque articoli del Capo II, relativi all’intelligence e al controintervento, solo il decreto che consente al Ministero delle Forze Armate di opporsi al reclutamento di ex militari da parte di potenze straniere è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel dicembre scorso.

Per quanto riguarda le disposizioni relative all’economia della difesa, sono stati recentemente emanati due decreti: il primo sulla sicurezza degli approvvigionamenti delle forze armate e delle formazioni annesse, il secondo sul controllo del prezzo di costo degli appalti della difesa o della sicurezza dello Stato e dei suoi esercizi pubblici.

Infine, sono stati pubblicati tre decreti relativi al Capo IV, relativo alla “credibilità strategica”. Riguardano “l’implementazione di sistemi di protezione contro le minacce derivanti dai droni o la conservazione di emoderivati ​​labili per esigenze di difesa”.

Secondo Perrin, “ad oggi non sono ancora state adottate altre 23 misure normative per l’attuazione della LPM”. Tra questi figurano “quelli legati alla riserva operativa”, che sarebbero dovuti entrare in vigore nel dicembre 2023. “Anche l’applicazione delle misure di ammodernamento delle requisizioni non è stata ancora effettuata, ma il governo ha indicato che i testi saranno adottati il ​​prossimo maggio ,” Lui continuò.

Inoltre, “cinque misure di applicazione relative alla credibilità strategica, che avrebbero dovuto essere adottate nel febbraio di quest’anno, non sono ancora state adottate, così come cinque misure relative alla sicurezza dei sistemi di informazione”, ha indicato ancora Perrin. “Speriamo che questo ritardo non peggiori”, ha concluso.

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