Cos’è “We Live”, il collettivo filo-israeliano contro il quale i deputati della LFI hanno presentato una denuncia?

Cos’è “We Live”, il collettivo filo-israeliano contro il quale i deputati della LFI hanno presentato una denuncia?
Cos’è “We Live”, il collettivo filo-israeliano contro il quale i deputati della LFI hanno presentato una denuncia?
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Jean-Luc Mélenchon ha descritto i suoi attivisti come “commando”. Giovedì, due giorni dopo l’interruzione di uno dei loro comizi pubblici a Bezons (Val-d’Oise), i deputati della France insoumise (LFI) hanno presentato una denuncia contro il collettivo “Nous Vivrons” per “minaccia” e “ostruzione alla libertà di discorso “. Quel giorno erano presenti i funzionari eletti Paul Vannier e Antoine Léaument nonché la candidata alle elezioni europee Rima Hassan.

Il collettivo “We Live” è stato creato dopo l’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre. Sul suo sito web si definisce una “associazione militante” determinata “a portare una voce ebraica nel dibattito repubblicano e a non lasciare più che gli estremi di tutte le parti occupino il campo. »

La loro promessa? Agire “ovunque sorga l’antisemitismo”. Così, dall’inizio di novembre, il collettivo ha intensificato le sue azioni per denunciare l’antisemitismo in Francia e nel mondo, ma anche la sorte riservata alle donne israeliane durante l’attacco del movimento islamico palestinese contro lo Stato ebraico.

“Ribelle, Hamas ringrazia”

Il collettivo si è distinto per la prima volta il 25 novembre, durante una manifestazione femminista. Decine di donne membri di “We Will Live” si sono recate lì per denunciare le violenze sessuali commesse da Hamas contro le donne israeliane durante l’attacco del 7 ottobre. Secondo diverse testimonianze, non avrebbero potuto partecipare al corteo, bloccati da altri manifestanti.

Il 17 gennaio nuova azione eclatante del collettivo. Decine di attivisti hanno accolto Jean-Luc Mélenchon all’aeroporto di Roissy, di ritorno da un viaggio in Libano, scandendo slogan come “Ribelle, Hamas ringrazia”. “Il nostro obiettivo è denunciare il sostegno di alcuni ribelli, di alcuni funzionari eletti nel nostro paese, ad organizzazioni terroristiche come Hamas o Hezbollah”, ci disse allora “Nous Vivrons”.

L’8 marzo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, sono scoppiate tensioni nel corteo della manifestazione di Parigi tra membri di “We Live” e attivisti filo-palestinesi. Pochi giorni dopo, il collettivo è stato all’origine di una rubrica contro l’antisemitismo pubblicata sul quotidiano Le Monde e firmata da 150 personaggi pubblici, come Élisabeth Borne o l’attore Gérard Darmon.

Un collettivo di estrema destra, secondo LFI

Nei giorni scorsi, diversi loro membri si sono recati al campus parigino di Sciences-Po, dove diverse decine di studenti mobilitati per la Palestina hanno manifestato. Sul posto si sono poi verificate alcune tensioni.

Martedì gli attivisti di “Nous Vivrons” hanno attaccato ancora una volta La France insoumise. Il collettivo sostiene di essersi presentato alla riunione tenutasi a Bezons (Val-d’Oise) per “scambiare” con i rappresentanti di LFI, ma che quest’ultima “ha rifiutato loro l’ingresso”.

Da parte loro, i deputati ribelli che hanno presentato una denuncia hanno denunciato la volontà di interrompere questo incontro e un “atteggiamento provocatorio”. Uno dei membri del collettivo avrebbe tentato, secondo la denuncia di Paul Vannier consultata dall’AFP, di bloccare l’auto che trasportava Rima Hassan “sdraiandosi” davanti a lei. Quest’ultima ha affermato su X di riservarsi il diritto di sporgere denuncia contro questo collettivo che definisce di estrema destra.

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