La paura di un attacco all’Iran fa impennare i prezzi del petrolio

La paura di un attacco all’Iran fa impennare i prezzi del petrolio
La paura di un attacco all’Iran fa impennare i prezzi del petrolio
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I mercati azionari mondiali hanno chiuso in ribasso giovedì, sotto la pressione del forte aumento dei prezzi del petrolio dopo una dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden secondo cui è “in trattative” con Israele su possibili attacchi contro le installazioni petrolifere iraniane.

Il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord con consegna a dicembre è aumentato del 5,03%, chiudendo a 77,62 dollari. Il suo equivalente americano, il barile del West Texas Intermediate (WTI) con scadenza a novembre, ha guadagnato il 5,15%, a 73,71 dollari.

“Stiamo discutendo su questo”

Alla domanda “sei d’accordo con gli attacchi israeliani alle infrastrutture petrolifere iraniane?” “, il presidente americano ha risposto: “Stiamo discutendo su questo. Penso che sarebbe un po’… Comunque”, senza finire la frase, durante un breve scambio con la stampa alla Casa Bianca.

La Borsa di Parigi ha registrato un forte calo dell’1,32%, Milano dell’1,50%, Francoforte dello 0,78%, mentre Londra ha resistito meglio, perdendo solo lo 0,10%, sostenuta dal rialzo dei suoi valori petroliferi come Shell (+1,61%) e BP (). +0,57%).

Una situazione “che rischia di far perdere l’Europa”

L’escalation militare tra Israele da un lato, Iran e Hezbollah dall’altro, “è direttamente collegata all’aumento dei prezzi dell’energia, essendo l’Europa un importatore netto di idrocarburi”, spiega Sophie Chauvellier, direttrice della Dorval AM. La situazione “probabilmente farà perdere competitività all’Europa e porterà ad un deterioramento della sua economia”, ha continuato. Questa regione è “più vulnerabile degli Stati Uniti sotto questo aspetto, perché gli americani sono autosufficienti o quasi”.

A Wall Street, tormentata ma in misura minore anche dalla situazione in Medio Oriente, il Dow Jones ha ceduto lo 0,44%, l’indice Nasdaq lo 0,04% e il più ampio indice S&P 500 lo 0,17%. “Temiamo un’escalation, quindi abbiamo un mercato un po’ riluttante ad espandere le proprie attività finché non ci sarà maggiore chiarezza sulla situazione”, ha spiegato Patrick O’Hare di Briefing.com.

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