Tribunale federale: la giustizia vodese deve riprocessare una guaritrice accusata di stupro

Tribunale federale: la giustizia vodese deve riprocessare una guaritrice accusata di stupro
Tribunale federale: la giustizia vodese deve riprocessare una guaritrice accusata di stupro
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La Corte federale annulla l’assoluzione di un guaritore accusato di aver violentato una paziente. La giustizia vodese ha erroneamente ritenuto che il suo paziente si trovasse in una situazione di disagio preesistente al reato. Ora deve riesaminare i fatti.

Nel 2023 i tribunali vodesi hanno assolto la guaritrice dalle accuse di stupro, coercizione e abuso di pena. Ha stabilito che la vittima si trovava in una situazione di disagio preesistente e che l’autore del reato ne aveva semplicemente approfittato. In questo caso potrebbe essere considerato solo l’abuso di disagio. Tuttavia questo reato era prescritto.

CHIAVE DI PIETRA

Soffrendo di disturbi psicotici e credendo nella magia nera, la vittima ha incontrato la guaritrice nel 2012 quando stava attraversando una fase di disperazione. Fin dal primo contatto telefonico, l’uomo le disse che «il diavolo era in lei» e che avrebbe potuto aiutarla.

Durante il loro primo incontro nella sua macchina, l’uomo ha tentato di toccarlo, cosa che la donna si è opposta. Il giorno dopo la chiamò dicendole che avevano bisogno di dormire insieme e che faceva parte del processo di guarigione. Ha anche minacciato di “ferirla” se avesse rifiutato. Convinto del dono occulto del guaritore, il denunciante ha ceduto alle sue richieste in almeno tre occasioni.

Abuso di disagio

Nel 2023 i tribunali vodesi hanno assolto la guaritrice dalle accuse di stupro, coercizione e abuso di pena. Ha stabilito che la vittima si trovava in una situazione di disagio preesistente e che l’autore del reato ne aveva semplicemente approfittato. In questo caso potrebbe essere considerato solo l’abuso di disagio. Tuttavia questo reato era prescritto.

Nella sentenza pubblicata venerdì, la Corte federale accoglie parzialmente il ricorso della vittima. Secondo lui il guaritore, attraverso le sue telefonate, pressioni psicologiche e minacce, ha contribuito a far sì che la sua paziente si trovasse in una situazione senza speranza. In questo senso, l’imputato ha contribuito attivamente a rendere vulnerabile la sua vittima, pur conoscendone la debolezza.

Il caso viene deferito al Tribunale cantonale di Vaud, che ha il compito di esaminare se le condizioni soggettive dello stupro sono soddisfatte e, in caso affermativo, pronunciare una condanna. (sentenza 6B_156/2024 del 23 settembre 2024)

classe, att

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