A un anno dal suicidio, cartelli di prevenzione sulla passerella Farinet – rts.ch

A un anno dal suicidio, cartelli di prevenzione sulla passerella Farinet – rts.ch
A un anno dal suicidio, cartelli di prevenzione sulla passerella Farinet – rts.ch
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Nel settembre 2023, il suicidio del giovane Morane, vittima di molestie, sulla passerella Farinet di Saillon ha scioccato il Vallese, rivelando un problema ricorrente legato a questo luogo isolato. Un anno dopo, i comuni di Leytron e Saillon, con l’associazione Pars pas, hanno adottato misure per rafforzare la sicurezza.

Sulla passerella è stata installata segnaletica di prevenzione, al fine di sensibilizzare i visitatori e incoraggiarli a chiedere aiuto in caso di disagio psicologico.

Teresa Stoffel, vicepresidente dell’associazione Pars pas, sottolinea l’importanza di questa iniziativa: “La passerella di Farinet è isolata. Ci si arriva facilmente senza essere visti. Da questo punto di vista, è molto importante “mettere in piedi un segno per chiedere aiuto Parlare può salvare vite umane.”

Sebbene questi segnali siano un primo passo, alcuni sostengono che potrebbero essere necessarie misure più drastiche per prevenire futuri suicidi. “La cosa migliore sarebbe stata installare delle reti, come sul ponte Ganter, e chiudere la passerella”, aggiunge Teresa Stoffel, venerdì allo show del Forum RTS. Ma riconosce che la realizzazione di tale infrastruttura dipende dai mezzi disponibili.

Nessuna rete prevista

Charles-Henri Thurre, presidente del comune di Saillon, risponde: “Costruita nel 2007, la passerella è stata progettata per ridurre al minimo l’impatto sulla natura circostante. Si è deciso di renderla il più discreta possibile, con un impatto limitato sul territorio. fauna e flora.

In questo senso sottolinea la difficoltà di considerare modifiche strutturali: “Posso benissimo immaginare di andare in combattimento per installare le reti”. Ma sottolinea che spesso occorrono diversi anni per ottenere le autorizzazioni necessarie.

Il dibattito sulla prevenzione del suicidio in questo sito evidenzia un delicato dilemma: come sensibilizzare e proteggere, evitando di attirare involontariamente l’attenzione su un luogo specifico e potenzialmente pericoloso? Teresa Stoffel tiene a sottolineare che il silenzio non è mai la soluzione: “La cosa peggiore è sempre non fare nulla. Con cartelli del genere non si attira più gente. Al contrario, dimostra che il Comune è attento e incoraggia le persone a discutere l’argomento.”

Commenti raccolti da Anne Fournier e Valentin Emery

Rete di adattamento: esercizio

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