La “piattaformizzazione” dei videogiochi è redditizia. E gli editori competono con strategie per monetizzare l’attenzione dei giocatori.
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Giornalista tecnologico
Di Tommaso CasavecchiaPubblicato il 10/07/2024 alle 14:50
Tempo di lettura: 2 minuti
Qquando ti connetti per la prima volta a Fortnitec’è motivo di perdersi. I giorni in cui dovevi semplicemente premere inizio iniziare le sue avventure con Mario sembra essere una cosa del passato.
Adesso, una volta lanciato il gioco, veniamo accolti da un’ondata di schede “Capitolo 5 stagione 4”, “Armadietto”, “Isole perdute di Lego Fortnite”, “Fort Shop” e così via. Questa successione di menu dimostra perfettamente l’evoluzione del modello economico dei videogiochi.
Oggi i giochi vengono acquistati raramente nei negozi e vengono sempre più scaricati dai negozi di console e computer online. Allo stesso tempo, alcuni editori non fanno più affidamento tanto sul reddito generato dalla vendita del disco o di un codice download, quanto su un reddito regolare e stabile derivante da un gioco che non finisce mai veramente.
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