Queste impronte fossili rivelano l’esistenza di una specie di rapace gigante 90 milioni di anni fa

Queste impronte fossili rivelano l’esistenza di una specie di rapace gigante 90 milioni di anni fa
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Solo due dita impresse nella roccia. Nessun dubbio per il paleontologipaleontologi, le impronte fossili scoperte nel sito di Longxiang, in Cina, appartengono sicuramente a individui della famiglia dei rapaci, questi dinosauri simili a uccelli, il più noto dei quali è sicuramente il velociraptor. Questi teropodi hanno tre lunghe dita sulle zampe posteriori, ma solo due poggiano a terra, la terza, quella situata all’interno del piede, è sollevata per evitare che il suo imponente artiglio ricurvo sfreghi il terreno.

Impronte lunghe più di 30 cm

Tra le 240 tracce individuate nel sito, alcune presentano questa specificità. Se determinate impronte digitali sono state assegnate a a velociraptorvelociraptor, la dimensione sproporzionata di altre cinque tracce ha fatto sussultare i paleontologi. Perché con 36 centimetri di lunghezza, queste sono le impronte più grandi lasciate da un rapace finora conosciute. La loro analisi ha permesso di stimare le dimensioni straordinarie dell’animale e definire così una nuova specie con nome Fujianipus yingliangi. Avrebbe misurato 1,80 metri di altezza e 4,5 metri di lunghezza.

Cosa… è tutto? Questo cosiddetto megaraptor raggiungerebbe quindi solo le dimensioni dei velociraptor, stelle della Jurassic Park ? Ok, mettiamolo in chiaro. Sembra che nel suo film Steven Spielberg abbia “leggermente” esagerato le dimensioni dei suoi velociraptor. In realtà, non avrebbero superato le dimensioni… di un grosso tacchino. Comprendiamo quindi meglio la scelta del regista e gli perdoniamo (quasi) la sua distorsionedistorsione alla scienza, perché nonostante la loro ferocia, l’effetto visivo sarebbe stato sicuramente meno spettacolare.

Dimensioni che attendono conferma dal ritrovamento di ossa fossili

Se ci riposizioniamo nel mondo reale, il nuovo Fujianipus yingliangi avrebbe quindi svolto il ruolo di mostro, ponendosi così su un piano di parità con lo Utahraptor, di dimensioni simili. Resta ora da trovare resti fossili di questa nuova specie per confermarne le dimensioni e forse rivelarne le capacità di velocità. Ma i ricercatori presumono già che dovesse essere un predatore veloce e agile. La datazione dello strato geologico recante le impronte ha già consentito di datare la specie, che sarebbe vissuta circa 90 milioni di anni fa, alla fine del CretaceoCretaceo. Questi risultati sono stati pubblicati sulla rivista iScienza.

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