The Data Circle e Agora 41 presentano 5 proposte per la tecnologia digitale responsabile

The Data Circle e Agora 41 presentano 5 proposte per la tecnologia digitale responsabile
Descriptive text here
-

Qual è il legame tra “dati” ed “esseri viventi”? A prima vista controintuitivo, questo collegamento è in realtà stabilito. Perché i dati digitali non sono virtuali e si evolvono in un ambiente tecnologico non illimitato.

Gli studi odierni, infatti, evidenziano le ripercussioni negative causate sugli esseri viventi dall’elaborazione di massa di questi dati, dai più attesi ai più inaspettati:

– drenaggio di risorse naturali (con consumo di energia elettrica in costante aumento);

– pressione sugli spazi naturali e sulla loro biodiversità (con la costruzione di sempre più data center, voraci di terra e di acqua);

– indebolimento della salute umana (esposizione a schermi che promuovono uno stile di vita sedentario, disturbi del sonno, esaurimento cognitivo, disregolazione emotiva, ecc.).

A pensarci bene, la legge Gabor, secondo la quale “ciò che può essere fatto tecnicamente, sarà necessariamente fatto”, non è inevitabile e un altro modello è possibile: quello di un mondo digitale “responsabile”, in cui il potere pubblico tuteli , ad esempio esaminando prodotti/servizi digitali prima che vengano immessi sul mercato, per verificare che i loro impatti sugli esseri viventi siano stati “pensati” e siano controbilanciati da garanzie o limiti di utilizzo.

C’è ancora tempo per reagire? “Sì”, affermano i membri di Data Circle e Agora 41 che hanno scritto questo studio, frutto di un lavoro durato diversi anni. Esistono sentieri seri, a condizione che tu sia coraggioso.

Un approccio: definire, discutere e proporre.
Fedeli alle loro convinzioni che pongono la migliore comprensione dei concetti legati all’universo digitale come elemento centrale di un rinnovamento di civiltà, Data Circle e Agora 41 hanno voluto dare alle loro riflessioni sull’impronta dei dati sui viventi la forma di un approfondimento studio, come fecero nel 2022 sul tema della sovranità digitale (“Sovranità digitale: saggio per una riconquista”).

Così, dopo aver ricordato il significato dei dati, dimostrano che, lungi dalla loro presunta immaterialità, i dati hanno un impatto reale, sia sull’ambiente che sulla salute.
Fatta questa documentata osservazione, gli autori formulano cinque proposte forti, rivolgendo un appello ai politici, ma anche agli attori economici e ai cittadini.

“Questo studio si rivolge a tutti coloro che condividono l’urgenza di riprendere il controllo sull’irresponsabile tecnologia digitale e desiderano correggere la traiettoria attuale optando per un uso consapevole dei dati digitali” riassume Jean Martinot, vicepresidente del Cercle de la Data, che ha coordinato questo studio.

Questo lavoro sarà presentato ad un panel di parlamentari e sarà oggetto di una conferenza presso l’Istituto Diderot. Altri eventi di presentazione e dibattito sono previsti per mettere sotto i riflettori questo tema, sensibilizzare i decisori e, più in generale, combattere l’indifferenza dei cittadini.

-

PREV La serratura connessa Linus di Yale viene aggiornata
NEXT I 7 consigli di Apple per caricare correttamente il tuo iPhone