La gente passa davanti a un cartello di Wall Street vicino alla Borsa di New York
coppia Pauline Foret
Si prevede che Wall Street salga mentre i mercati azionari europei avanzano a metà sessione, gli investitori si vedono rinvigoriti dai dati macroeconomici cinesi e dalla possibilità di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nel 2025. I futures sull’indice di New York segnalano un’apertura di Wall Street in rialzo verde, indicando un progresso dello 0,34% per il Dow Jones, dello 0,31% per lo Standard & Poor’s-500 e dello 0,37% per il Nasdaq. A Parigi, intorno alle 11:59 GMT, il CAC 40 ha guadagnato l’1,12% a 7.719,96 punti. A Francoforte il Dax è salito dello 0,98% e a Londra il FTSE 100 dell’1,28%.
L’indice EuroStoxx 50 è salito dello 0,76%, il FTSEurofirst 300 è salito dello 0,65% e lo Stoxx 600 è salito dello 0,68%.
Dopo lunghe settimane segnate dal vertiginoso rialzo dei rendimenti obbligazionari, il loro calo di questa settimana, abbinato a dati superiori alle aspettative sulla crescita cinese e risultati aziendali considerati positivi, ha permesso ai mercati di ritrovare la calma.
Il membro della Federal Reserve Christopher Waller ha detto giovedì di non poter escludere la possibilità che la banca centrale effettui tre o quattro tagli dei tassi nel 2025. Solo pochi giorni fa, gli investitori avevano quasi rinunciato alla speranza che un unico taglio dei tassi durante l’intero anno.
Di conseguenza, i rendimenti dei titoli del Tesoro, che sono al centro dell’attenzione del mercato meno di una settimana prima dell’insediamento di Donald Trump e dopo l’udienza di conferma del suo segretario al Tesoro Scott Bessent, hanno perso più di 20 punti base dall’inizio della settimana.
La scelta di Scott Bessent, che dovrebbe mantenere il controllo del debito americano, aveva già innescato un rally dei bond americani alla fine dello scorso novembre. Poiché i rendimenti si sono mossi nella direzione opposta al prezzo delle obbligazioni, sono poi scesi di oltre 6 punti base in una singola sessione.
In Cina, il PIL ha superato le aspettative salendo del 5,4% nel quarto trimestre, evidenziando anch’esso un aumento del 5% su base annua in linea con le aspettative nonostante le preoccupazioni che da diversi mesi tormentano i mercati sullo stato di salute della seconda economia del paese. il mondo.
Sul fronte dei risultati societari, la stagione è stata lanciata alla grande dalle grandi banche americane, consentendo agli indici americani di registrare mercoledì il rialzo più marcato dal giorno delle elezioni presidenziali.
In Europa, l’inflazione nella zona euro è aumentata del 2,4% nel dicembre 2024, come previsto dal consensus. D’altro canto, il sorprendente calo delle vendite al dettaglio britanniche ha inferto un ulteriore colpo al morale degli investitori d’oltremanica, trascinando al ribasso i rendimenti della sterlina e dei gilt.
VALORI IN EUROPA
Le banche inglesi stanno andando avanti dopo che la BoE ha rinviato di un anno le regole di Basilea sul capitale bancario. Barclays ha guadagnato l’1,82%, Lloyds Banking Group l’1,01%, Natwest l’1,11% e HSBC lo 0,64%.
A Parigi, Virbac e Argan hanno guadagnato rispettivamente il 2,52% e il 4,01% dopo la pubblicazione dei risultati e delle prospettive per il 2025.
VALUTARE
I rendimenti dei titoli del Tesoro continuano a scendere venerdì dopo le dichiarazioni ritenute rassicuranti da Christopher Waller della Fed sulla possibilità che effettuerà tre o quattro tagli dei tassi nel 2025 e l’udienza di conferma di Scott Bessent.
Il rendimento dei titoli del Tesoro a dieci anni è sceso di 1,3 punti base al 4,5925% e dei titoli del Tesoro a due anni di 0,8 punti base al 4,2297%.
Il rendimento del Bund tedesco a dieci anni è subito sceso di 2,4 bp al 2,4980%, quello a due anni di 1,2 bp al 2,2180%.
Anche il Gilt britannico si è indebolito dopo i dati sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito, perdendo 5,1 pb al 5,1930%.
CAMBIAMENTI
Il dollaro è stabile questo venerdì, con gli investitori che concentrano la loro attenzione sull’insediamento di Donald Trump e sul conseguente annuncio delle sue prime decisioni politiche.
Il biglietto verde guadagna lo 0,09% rispetto a un paniere di valute di riferimento, mentre l’euro rimane stabile a 1,0299 dollari.
La sterlina, appesantita dagli ultimi dati macroeconomici britannici, ha perso lo 0,26% rispetto al dollaro e lo 0,22% rispetto all’euro.
OLIO
Venerdì i prezzi del petrolio sono rimasti relativamente stabili, ma sono sulla buona strada per chiudere in positivo la quarta settimana consecutiva dopo che le ultime sanzioni statunitensi sul petrolio russo hanno esacerbato i rischi di interruzioni della catena di approvvigionamento.
Il Brent è stabile a 81,29 dollari al barile e il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) guadagna lo 0,2% a 78,84 dollari.
(Scritto da Pauline Foret, a cura di Augustin Turpin)